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20 aprile 2024, Aggiornato alle 11,43
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Infrastrutture

A Pescara dragaggio fa rima con miraggio

Gli interventi necessari per risolvere i problemi di operatività dello scalo abruzzese hanno subìto un nuovo stop, questa volta da parte dell'Ispettorato interregionale per le opere pubbliche


E' stato ancora una volta rinviato il dragaggio nel porto di Pescara necessario per risolvere i problemi di operatività dello scalo abruzzese. L'ipotesi di utilizzare la vasca di colmata presente nel porto per trasferire al suo interno il materiale da smaltire, è stata infatti bocciata dall'Ispettorato interregionale per le opere pubbliche. I tecnici dell'ente di controllo hanno chiarito che svuotare la vasca di colmata, impermabilizzarla e poi riempirla con altri materiali da prelevare sui fondali del fiume e nell'area portuale costerebbe tra i dieci e i venti milioni di euro e richiederebbe dagli otto ai dodici mesi di tempo, a seconda della quantità di materiale da rimuovere, che può variare da 125mila a 257mila metri cubi.
Di fronte a questo nuovo stop, il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, e il sindaco della città abruzzese, Luigi Albore Mascia, hanno dichiarato che "saranno i ministeri competenti a dover decidere, a questo punto". Il sindaco e il presidente della Provincia hanno rilevato che tutte le possibili soluzioni indicate per salvare la struttura dalla chiusura definitiva "sono attuabili solo nel giro di alcuni mesi e richiedono investimenti consistenti che il governo stesso dovrà effettuare".