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28 marzo 2024, Aggiornato alle 16,33
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Infrastrutture

Cosa sono i porti franchi

Le merci che non provengono dall'Ue possono essere reimballate e rispedite senza alcuna dichiarazione doganale. Trieste, il più antico porto franco d'Italia, lo vuole moderno


Il termine porto franco indica una spedizione di merci, di solito legata al trasporto su camion, con pagamento del trasporto a carico del mittente. In pratica il soggetto che accetta il contratto di spedizione non può richiedere alcun compenso al destinatario. A volte è usato impropriamente quando viene esteso alle spedizioni internazionali dove invece le rese del trasporto sono codificate dall'Icoterms. Il principale vantaggio in un regime di porto franco è l'agevolazione fiscale. In uno scalo di questo tipo non c'è alcuna imposizione per imposte sui consumi e sui redditi. 
Nei giorni scorsi Marina Monassi, presidente dell'autorità portuale di Trieste, uno dei porti più antichi d'Italia e con ben cinque punti "liberi", ha scritto al presidente del consiglio Mario Monti affinché il governo modernizzi le free-zone di Trieste, ad esempio estendendo ovunque il Black Box, il sistema informatico che rende sempre rintracciabile la merce movimentata. La richiesta della Monassi si appella al Trattato di Parigi del 1947, articolo 1 (All. VIII) che pone la facoltà di consumo delle merci allo stato estero per le attività svolte nei punti franchi o destinate all'export, nonché la massima promozione del commercio internazionale estero per estero con apertura a tutti i contratti e le proposte di finanziamento.
Come sono strutturati i punti franchi di Trieste, quanti sono e come funzionano? Sono stati introdotti nel 1719 dalla monarchia asburgica, ridefiniti nel 1891 e riconfermati nei trattati di pace, nell'atto costitutivo della comunità europea e nelle leggi della repubblica italiana. Gran parte del porto di Trieste è organizzato in questo modo, pertanto non è soggetto al regime doganale dell'Ue. 
I punti franchi triestini sono cinque:
Porto Vecchio
Porto Nuovo
Scalo Legnami
Oli Minerali
Punto franco Industriale
Il più antico è Porto Vecchio, realizzato tra il 1868 e il 1883 da Paul Talabot. Porto Nuovo è stato completato all'inizio degli anni '30 e ampliato negli anni '60, nato originariamente per gestire le merci provenienti dall'Estremo Oriente dopo l'apertura del canale di Suez. Gli altri tre, Scalo Legnami, Oli minerali e Industriale, servono invece per la movimentazione delle materie prime e dei carichi secchi.
Le merci che arrivano qui sono considerate merci in transito. Se provengono da paesi extracomunitari possono essere introdotte liberamente senza essere soggette a dazi, indipendentemente dalla provenienza. Se vengono rispedite all'interno della comunità Ue i dazi e le imposte possono essere dilazionati fino a sei mesi con un tasso di interesse più basso. Possono restare in deposito senza limiti di tempo e rispedite oltremare in qualsiasi momento senza alcuna dichiarazione doganale comunitaria. Se necessario possono essere reimballate, rietichettate, ricampionate e, se caricati su un camion o un treno diretto nei valichi austriaci e sloveni, godono di un regime di transito diretto.