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28 marzo 2024, Aggiornato alle 12,19
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Infrastrutture

Venezia, dov'è il decreto anti-inchini?

Mancano spazi alternativi e i giganti dei mari continuano a passare per San Marco. Proteste all'arrivo di Msc Divina. Comitato No Grandi Navi chiede di delocalizzare gli approdi fotogallery


di Paolo Bosso 

Il decreto anti-inchini non sarà pienamente in vigore nella laguna di Venezia finché le autorità marittime del porto non avranno trovato un canale di accesso alternativo. Nella peggiore delle ipotesi le navi superiori alle 40mila tonnellate potranno continuare a transitare come di consueto fino al 2014, quando sarà pronto il primo modulo del porto offshore alla bocca di Malamocco. Per ora l'unico limite è stato fissato sulle distanze tra una nave e l'altra ma intanto le unità da crociera transitano indisturbate. O quasi. Il comitato "No Grandi Navi" contesta da mesi l'arrivo di questi giganti dei mari nella laguna. Oggi è arrivata Msc Divina, 140mila tonnellate, la più grande mai transitata in queste acque, e un gruppo di manifestanti l'ha accolta con un grande striscione al grido "no alle grandi navi". 
La protesta principale parte dal bacino di San Marco. E' qui che il comitato non vuole veder più transitare navi di queste dimensioni. Troppi fumi, troppo inquinamento. "Il comitato non è contro il crocerismo, ma contro questo crocerismo indifferente alla città e connotato da un gigantismo crescente e insostenibile" si legge sulla loro pagina Facebook. Per il comitato devono entrare in laguna solo navi compatibili, che usino carburanti puliti "come già avviene nel Mar Baltico o nelle acque statunitensi". 
Alla contestazione si è aggiunto il Fai, il Fondo Ambiente Italiano che, come il comitato, contesta soltanto l'ingresso di navi inquinanti incompatibili "con la delicatezza dell'ambiente lagunare". 
Ma non tutti sono d'accordo. La Venezia Terminal Passeggeri, attraverso l'ad Roberto Perocchio, afferma: «Non possiamo più accettare critiche fatte da non esperti, affermazioni prive di fondamento tecnico e scientifico. Le navi da crociera sono un vantaggio enorme per Venezia, non un danno. Specie in un momento in cui il porto sta subendo il declino del traffico mercantile». Più conciliante il comandante di Msc Divina Giuliano Bossi: «Sono convinto che con la dovuta attenzione ed il rispetto che meritano, Venezia e la laguna possano ospitare le navi da crociera con un impatto minimo». Certo è che la mancata applicazione del decreto anti-inchini suona quasi come una beffa dopo che è stato preparato e applicato in maniera fulminea in poche settimane all'indomani della tragedia del Costa Concordia. Nel caso di Venezia il motivo è duplice. Da un lato prettamente logistico: non ci sono approdi alternativi da qui ai prossimi mesi, forse anni. Dall'altro prettamente legato al business con le navi che in qualche modo devono approdare sulla base dei vincoli contrattuali stabiliti tra l'Autorità portuale veneta e le compagnie crocieristiche.
 
L'entrata delle navi da crociera al bacino San Marco ↓