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18 aprile 2024, Aggiornato alle 11,20
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ll Sistri rinviato a novembre

Entro questo mese le aziende di trasporto avrebbero dovuto pagare il contributo annuale al sistema di tracciabilità dei rifiuti nato due anni fa e mai partito. Un comunicato del ministero dell'Ambiente rimanda il tutto ad autunno


La scadenza del tributo 2012 al Sistri è stata rinviata al 30 novembre. Lo rende noto il ministero dell'Ambiente sul sito del Sistri attraverso un comunicato. Le proteste di queste ultime settimane da parte di istituzioni e mondo del trasporto devono aver fatto il loro effetto. Il Sistri è il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti basato sull'informatizzazione dell'intero ciclo. Nato nel 2009 su iniziativa del Ministero dell'Ambiente, non è mai partito definitivamente ma numerose aziende di trasporto e alcune regioni italiane hanno in questi anni continuato a pagare i tributi per il servizio. Il 30 aprile sarebbe scaduto il termine di pagamento 2012 ma con l'annuncio del ministero dell'Ambiente tutto è stato rinviato. Sette mesi utili per capire dove va il Sistri, quali problemi risolvere per renderlo finalmente operativo e, per le aziende di trasporto, sciogliere il nodo dei pagamenti effettuati fin'ora a cui non è stato corrisposto alcun servizio. Dopo l'invito della Conferenza delle Regioni che, su proposta della Regione Piemonte, proponeva per quest'anno la sospensione del pagamento del Sistri, anche Anita (Associazione Nazionale Imprese Trasporti) si accoda alle richieste, rinnovando un appello al governo già fatto in precedenza in cui esorta alla sospensione del pagamento del contributo annuale. L'associazione sottolinea come non c'è stato al momento ancora «nessun provvedimento» per un sistema ancora in fase sperimentale. «Il governo – afferma Anita - ha mostrato disattenzione e indifferenza sulle problematiche che riguardano il Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti introdotto due anni fa ma la cui piena operatività è stata puntualmente rinviata da diversi provvedimenti legislativi. Nonostante questo, le imprese di autotrasporto hanno continuato a sostenere i costi di iscrizione, installazione delle black box e attivazione delle sim card». «Non siamo più disposti - ribadisce Carlo Coppola, presidente della sezione trasporto rifiuti di Anita - a pagare per un sistema non ancora pienamente operativo. Chiediamo al governo di sospendere il pagamento del contributo annuale e di individuare meccanismi di compensazione per recuperare i costi finora sostenuti». Intanto Corrado Clini, a capo del dicastero dell'Ambiente, chiama all'appello Confindustria per "valutare insieme le modalità per rendere finalmente operativo il sistema".