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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Armatori

Tirrenia, un nuovo assetto per la cordata Cin

La probabile uscita di Aponte (Grandi Navi Veloci) dalla nuova compagine societaria potrebbe favorire il via libera da parte dell'Antitrust europeo alla privatizzazione della compagnia di traghetti 


Allo scopo di favorire l'approvazione in sede europea della vendita di Tirrenia alla Compagnia Italiana di Navigazione (Cin),  Aponte potrebbe fare un passo indietro. E' questa l'ipotesi più probabile che circola tra i corridoi di Bruxelles, dove l'Antitrust comunitario sta vagliando la privatizzazione della società avviata dal precedente governo. La cordata Cin è attualmente composta dai più importanti armatori italiani di traghetti: Manuel Grimaldi (Grimaldi Group), Vincenzo Onorato (Moby) e Gianluigi Aponte (Grandi Navi Veloci). L'Ue contesta soprattutto la concentrazione delle rotte di cabotaggio nelle mani di operatori alleati tra loro. Secondo le indiscrezioni raccolte dal Sole 24 Ore,  l'idea che sta acquistando forza in queste ore è l'uscita da Cin di Marinvest, con cui Aponte controlla sia Grandi Navi veloci che Snav. Due flotte di traghetti con numerosi collegamenti sia verso la Sardegna che la Sicilia. In sovrapposizione, quindi, a quelle di Tirrenia. Lo stesso armatore sorrentino non escluderebbe una soluzione di questo tipo. Oltretutto, anche il peso di Moby sulle rotte per la Sardegna è rilevante, tanto da non escludere pure un ridimensionamento della partecipazione del gruppo di Onorato nella compagine. A quel punto, Grimaldi assumerebbe un ruolo di preminenza in Cin. E con la diluizione delle quote degli armatori, rientrerebbe in gioco anche la Regione Sardegna che, dalla scorsa estate, ha ingaggiato - servendosi della controllata Saremar (ex compagnia regionale di Tirrenia) - un duro braccio di ferro sui prezzi dei traghetti con gli armatori che servono l'isola.