|
adsp napoli 1
24 aprile 2024, Aggiornato alle 15,31
forges1

Informazioni MarittimeInformazioni Marittime

unitraco2
Armatori

Costa Concordia, la conferenza stampa della compagnia

Scosso e turbato, il presidente Costa Crociere Pierluigi Foschi risponde ai dubbi sollevati in questi giorni. Dal comportamento del comandante a quello dell'equipaggio, soffermandosi infine sui rischi ambientali di Paolo Bosso  


«Non ho parole per descrivere la sofferenza che abbiamo». Così Pierluigi Foschi, presidente e amministratore delegato Costa Crociere, ha aperto la conferenza stampa di stamattina all'indomani dell'incidente che ha coinvolto la nave da crociera Costa Concordia. Affiancato dal direttore generale della compagnia, Gianni Onorato, il presidente è apparso scosso, trattenendo a stento le lacrime nell'annunciare una tragedia che ha definito di proporzioni «importanti», quasi senza riuscire a dare un aggettivo specifico ad una catastrofe che potrebbe avere molti nomi. Ma questo non ha importanza. Foschi ha affrontato punto per punto tutti i lati oscuri della faccenda, dal comportamento del comandante, in stato di fermo con accuse pesanti (omicidio colposo plurimo e disastro), agli standard di sicurezza osservati dalla flotta, soffermandosi infine sui rischi ambientali che un relitto di quelle dimensioni potrebbe comportare.
"L'azienda è vicina a tutti" afferma Foschi. Anche al comandante della nave Francesco Schettino, che lavora per Costa Crociere dal 2002 e dal 2006 in veste di comandante, a cui daremo «tutta l'assistenza legale ma», prendendo così le distanze da ogni responsabilità che non ricada sulla compagnia, «abbiamo anche il dovere di riconoscere i fatti e tutelare gli oltre 24mila dipendenti del nostro gruppo». Da qui l'esplicito riferimento a Schettino e alle procedure di evacuazione che non sono state impeccabili: «Non possiamo negare un errore umano. Le procedure non hanno rispettato totalmente le rigide disposizioni e l'addestramento che noi di fatto osserviamo». Sono circa 1.100 le persone attualmente coinvolte per dare assistenza ai passeggeri e all'equipaggio di Costa Concordia. Più di mille persone impegnate a recuperare, portare a casa e infine risarcire familiari delle vittime e sopravvissuti.
Sono circolate voci su un numero insufficiente di giubbotti di salvataggio. Accuse che per un'azienda così grande e prestigiosa come Costa Crociere sarebbero assurde. Nel novembre 2011 Concordia ha ricevuto una visita di controllo da parte della Capitaneria di Porto e dal Rina senza riscontrare alcuna violazione sulla sicurezza. Inoltre, il 28 novembre e il 2 dicembre dello scorso anno, racconta Foschi, il Rina ha effettuato una simulazione di evacuazione senza che sia stato riscontrato alcun problema. Informazioni scontate, quasi ovvie, che confermano ancora di più le dinamiche di un incidente legate ad una manovra troppo pericolosa.
Per quanto riguarda i rischi ambientali connessi ad una nave di 114mila tonnellate con circa 2mila tonnellate di carburante a bordo, il pericolo principale è legato alla possibilità che possa essere trascinata dalla corrente. Si tratterebbe di piccoli movimenti, infatti fin'ora pare che la nave si sia spostata di pochi centimetri, sufficienti però ad aver deciso nel pomeriggio di oggi l'arresto delle attività di soccorso e recupero dei dispersi a bordo: la nave è instabile. «E' sdraiata su un fondale di roccia e sabbia. E' monitorata con strumenti che accertino i suoi movimenti. Entro oggi installeremo dei sensori gps che permetteranno di seguire uno spostamento anche di pochi centimetri». Sul rischio di fuoriuscita di carburante pare non ci siano pericoli imminenti. Tutto dipenderà da fattori impossibili da prevedere, in primis le condizioni meteo. 
Paolo Bosso