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19 aprile 2024, Aggiornato alle 10,23
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Infrastrutture

Gioia Tauro, prepara l'appello al governo

Un documento firmato da Authority, Sul e portuali sarà presto inviato a Monti e Passera. Fiscalità, accise e tassa di ancoraggio per ripartire

Taranto e Gioia Tauro, i due porti che insieme a Cagliari formano il transhipment italiano, sono in una fase cruciale da cui dipenderà il destino dei loro traffici. Lo scalo pugliese si è già attivato per attrarre nuovi traffici abbattendo le tasse di ancoraggio mentre per il porto calabrese la situazione è più complicata.
Il comitato portuale di Gioia Tauro, insieme al Sul e al coordinamento dei portuali, ha preparato un documento di appello al governo Monti e al nuovo ministro alle Infrastrutture e Trasporti, Corrado Passera, con il quale si chiede una maggiore attenzione alla portualità italiana e in particolare sul porto interessato. Al documento si aggiungono gli interventi dell'amministrazione delegato di Medcenter Domenico Bagalà e Assologistica che hanno richiesto, già da qualche giorno, interventi sulla fiscalità, la riduzione delle accise sui carburanti e l'abbattimento delle tasse di ancoraggio. La vicepresidente della Giunta regionale, Antonella Stasi, terrà martedì un incontro a Palazzo Alemanni a Catanzaro per allargare le firme al documento.
«Abbiamo tempi strettissimi per rilanciare le problematiche dello scalo gioiese - ha sottolineato il presidente dell'Autorità portuale Giovanni Grimaldi - e per questa ragione stiamo lavorando insieme con il presidente Scopelliti e la vicepresidente Stasi ad ottenere forse già nella prossima settimana un confronto con il 
capo del dicastero ai trasporti».