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20 aprile 2024, Aggiornato alle 11,43
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Salerno, 15 anni di Maersk

Il porto campano celebra un doppio anniversario. Nel 1991 la nascita di Salerno Container Terminal e 15 anni fa l'arrivo della prima nave del gruppo danese. Dietro la storia la filosofia industriale del just in time   di Paolo Bosso  


Tutto iniziò nel 1952, quando "Don Peppino" Gallozzi aprì una piccola agenzia marittima in un piccolo porto: Salerno. Nella metà degli anni '70 le prime attività containerizzate. Oggi, vent'anni dopo la prima gru container, il gruppo Gallozzi celebra due anniversari importanti: quello della nascita del Salerno Container Terminal (luglio 1991) e quello con Maersk Line. L'armatore danese scala infatti da quindici anni le banchine del porto di Salerno e ieri il figlio di Giuseppe, Agostino (nella foto, a destra), presidente dell'omonimo gruppo che gestisce il Salerno Container Terminal (Sct), ha festeggiato insieme all'ad Maersk Italia, Orazio Stella (nella foto, a sinistra), l'anniversario di una partnership storica.
Quasi un milione di teu Maersk movimentati dal 1996 al 2011. Qual è il segreto del gruppo Gallozzi? «Mettere in comunicazione il porto col mondo: internazionalizzarsi» afferma il presidente Sct nel corso della conferenza stampa che ha anticipato il gala tenutosi ieri all'Hotel Baia di Vietri sul Mare e al quale hanno partecipato un centinaio di operatori del settore delle spedizioni, caricatori e importatori. Alla serata sono intervenuti, tra gli altri, il presidente dell'Autorità, Andrea Annunziata, ed il comandante del porto, Andrea Agostinelli.
L'evento non ha però celebrato soltanto una lunga attività, ma anche l'arrivo dall'Europa di 83 milioni di euro - di cui 10 dai privati - subito spendibili per i dragaggi e per l'ampliamento dell'imboccatura del porto, fondi che si aggiungono ai 110 già stanziati. Gli escavi partiranno all'inizio del prossimo anno, subito dopo la ristrutturazione delle banchine. Ma non è tutto. «Continuiamo a investire non solo nelle strutture, ma anche nelle tecnologie - afferma Gallozzi - a gennaio le nostre sale di controllo saranno equipaggiate con un sistema informatico di lettura automatizzata del contenitore che ci permetterà di rendere ancora più efficiente e sicura la loro movimentazione. Il fatto di essere un piccolo terminal non ci toglie la possibilità di essere attrezzati come i grandi porti». 
E i grandi porti, come d'altronde tutto il processo produttivo globale, seguono la logica del just in time, la filosofia industriale alla base di tutti i grandi processi produttivi che organizzano la logistica della merce bypassando lo stoccaggio. In altre parole, anziché creare prodotti per il magazzino in attesa che siano venduti (logica push), si produce solo ciò che è stato venduto o che si prevede di vendere in tempi brevi (logica pull). Niente di più scontato per i grandi gruppi industriali, nonché per i grossi armatori come Maersk, con la differenza che il fattore mare aggiunge un grado di affidabilità del trasporto per forza minore. E le ambizioni della compagnia danese puntano proprio a ridurre, se non abbattere, questo fattore. «Vogliamo modificare il paradigma del prezzo e dell'orario – afferma Orazio Stella – non più un "appena possibile" ma una garanzia sull'arrivo». Il servizio "Daily", che serve la direttiva Far East-Nord Europa, va in questa direzione: dal 24 ottobre una linea con partenza giornaliera alla stessa ora, sette giorni su sette, collegherà i porti asiatici di Ningbo, Shanghai, Yantian e Tanjung Pelepas, con quelli europei di Felixstowe, Rotterdam e Bremergaven. Just in time.
 
Paolo Bosso