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28 marzo 2024, Aggiornato alle 09,52
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Politiche marittime

Addio al Sistri, e Cna Fita chiede il rimborso

Il governo cancella con una norma il sistema di tracciabilità dei rifiuti urbani della Campania e dei rifiuti speciali nazionali. Il sindacato chiede il rimborso di tre anni di contributi


Il Sistri, il sistema di monitoraggio dei rifiuti speciali nazionali e di quelli urbani della Campania, rischia di scomparire. Lo denuncia Cna-Fita che in una nota informa come il testo completo del provvedimento approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri include una norma che di fatto azzererebbe tutte le procedure e le scadenze individuate per l'attivazione del Sistri. 
Il sistema di tracciabilità dei rifiuti nasce nel 2009 su iniziativa del ministero dell'Ambiente e prevede l'ammodernamento della pubblica amministrazione della regione Campania attraverso un'informatizzazione del processo di smaltimento della spazzatura. Costosissimo fin dall'inizio, il Sistri non è mai decollato in via definitiva e rischia così di essere abolito definitivamente. 
Cna-Fita riassume i punti deboli del Sistri in questi termini: «Nessuna sperimentazione, costi elevatissimi per le imprese, procedure macchinose, materiale informatico assolutamente non all'altezza delle necessità e non affidabile, penalizzazione delle imprese di trasporto italiane rispetto a quelle estere oltre alle particolarissime procedure che si sono seguite per l'appalto dell'intero sistema. Tutti elementi che dimostravano quanto e come si fosse iniziato un percorso importante però con il piede sbagliato». Da qui la richiesta, avanzata qualche mese fa dal sindacato, di sospendere il servizio per due anni appoggiando le analoghe richieste della Rete Imprese Italia. 
«Il fatto stesso che il governo, dopo due anni, abbia completamente rivisto il suo approccio alla materia attraverso l'abrogazione de facto del Sistri dimostra quanto questo impianto fosse impraticabile» ha affermato Cinzia Franchini presidente nazionale Cna-Fita. «Se l'abrogazione - conclude Franchini - ci mette al riparo dal rischio di dover pagare ancora in futuro, rimane aperta la questione dei contributi sin ora pagati. A tal proposito invitiamo tutte le aziende a rivolgersi ai nostri uffici affinché la Cna-Fita possa predisporre un'azione finalizzata al risarcimento delle somme pagate. Prima di ripartire si azzerino anche i conti».