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26 aprile 2024, Aggiornato alle 17,27
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Gioia Tauro in stallo. 15 navi dirottano verso altri porti

Le trattative tra sindacati e terminalista sono ancora ferme. Intanto 15 unità Msc che dovevano sbarcare nel porto calabrese vanno verso Valencia e Pireo. Contship: "L'affidabilità del porto è compromessa"


«Gli effetti del blocco del porto iniziano a manifestarsi con tutta la loro estrema gravità». Con le queste parole il gruppo Contship riassume la fase delicata che lo scalo di Gioia Tauro sta vivendo in questi giorni. Le attività si sono fermate la notte tra il 26 e il 27 luglio dopo che le trattative tra Medcenter Container Terminal e i sindacati si sono interrotte. Gli accordi riguardano esuberi e cassa integrazione. Nei giorni scorsi si sarebbe dovuto concludere il tutto tra le associazioni di categoria Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Sul ed Mct ma la riunione si è conclusa con un nulla di fatto e i lavoratori si sono subito riuniti in assemblea permanente.
Le conseguenze dello stallo si sono fatte immediatamente sentire: ben 15 navi del gruppo Msc che dovevano attraccare a Gioia Tauro hanno dirottato verso altri scali. «Msc – spiega Contship in una nota - aveva deciso di tenere in banchina le proprie navi inoperative, ma ha poi deciso di dirottare i propri traffici su altri porti nel Mediterraneo come Valencia e Pireo. A seguito di tale blocco, nell'arco delle prossime 24-36 ore, più di 15 navi (tra feeder e navi madre) saranno dirottate verso porti competitor di Gioia Tauro». Una situazione che, secondo il gruppo Contship, rischia di vanificare ogni tentativo di rilancio delle attività: «Le prospettive di mercato in termini di affidabilità di servizio nel medio periodo del porto di Gioia Tauro sono pericolosamente compromesse».