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20 aprile 2024, Aggiornato alle 11,43
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Politiche marittime

Autostrade del mare, dove vanno i cetacei?

Al via studio Ispra in partner con Confitarma per analizzare l'impatto del traffico marittimo su balene e stenelle


Presentato al 42° Convegno della Società Italiana di Biologia Marina uno studio preliminare, realizzato da un network di diversi enti di ricerca ed università coordinato da Ispra (l'Istituto del Ministero dell'Ambiente), sull'interazione tra cetacei e traffico marittimo in alto mare.
Diversi accordi ambientali multilaterali, quali Accobams, Santuario Pelagos, Convenzione di Barcellona prevedono, infatti, per gli stati firmatari anche l'impegno di valutare e la gestire l'interazione tra cetacei e traffico marittimo. Fino ad oggi, però, oltre la piattaforma continentale, non vi erano studi orientati in tal senso nonostante l'aumento del traffico marittimo con l'avvio delle previste autostrade del mare. Lo studio, che ha interessato mar Ligure, mar Tirreno e lo Ionio occidentale, ha messo in evidenza come le balenottere, ma soprattutto le stenelle siano avvistate principalmente in aree a minore presenza di navi. Allo stato della conoscenza, però, non si può ancora affermare se si tratti di un disturbo sugli animali o se i cetacei semplicemente evitino le imbarcazioni; di fatto però durante gli avvistamenti il traffico marittimo è ridotto di circa il 40% rispetto alla media. Per realizzare lo studio, i ricercatori sono imbarcati su traghetti di linea. Letterio Mario Tringali, responsabile scientifico dell'associazione Ketos, con sede a Catania, evidenzia come grazie alla collaborazione con i traghetti della Grimaldi Lines è possibile incrementare le conoscenze su cetacei nel Tirreno meridionale e Ionio, la loro distribuzione e l'interazione delle grandi balene con le autostrade del mare. Infine, grazie ad un finanziamento di Pelagos Francia ed alla collaborazione con i traghetti della Corsica-Sardina Ferries, la ricerca proseguirà, all'interno del santuario dei cetacei Pelagos, per altri 12 mesi. La ricerca cercherà di verificare l'impatto delle grandi navi sui cetacei con la prospettiva di realizzare delle mappe che indichino, lungo i principali corridoi di mobilità marittima, le aree ad alto rischio di collisione in maniera tale da proporre misure di mitigazione.
Al network di ricerca partecipano anche la Fondazione Cima, l'Accademia del Leviatano, la Fondazione Cariciv e Confitarma.