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28 marzo 2024, Aggiornato alle 16,33
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Politiche marittime

Tasse di ancoraggio e più equità. Il partenariato Brasile-Italia inizia da qui

Seminario all'ambasciata brasiliana di Roma. d'Amico: "È il nostro 4° partner europeo ma non c'è ancora un pari trattamento sulle navi nazionali che scalano i suoi porti"


Per lo sviluppo economico del Brasile è fondamentale il miglioramento delle infrastrutture, soprattutto di quelle portuali. Lo ha affermato Leonidas Cristino, ministro per i porti del Brasile, nel suo discorso di apertura del seminario Brasile-Italia. Cooperazione portuale e integrazione logistica tenutosi ieri a Roma dall'ambasciata del Brasile in Italia in collaborazione con Assoporti, Confitarma, Assonave, Antaq e Sep.
Il seminario, introdotto da José Viegas Filho, ambasciatore del Brasile in Italia, e da Hadil Fontes da Rocha Vianna, Sottosegretario generale per la Cooperazione, Cultura e Promozione Commerciale del ministero delle Relazioni esterne del Brasile, ha visto un'ampia partecipazione di autorità e rappresentanti dei principali porti brasiliani e di operatori italiani. 
Il ministro Cristino ha sottolineato come il Brasile, che ormai si pone al settimo posto tra le principali economie mondiali, è un forte esportatore di materie prime (minerali di ferro, petrolio e carburanti, soia e derivati, carne, caffè etc.) destinate per il 28% ai paesi asiatici, per il 24% a quelli del Sud America, per il 21% all'Unione europea e per il 10% agli Stati Uniti.
Per consolidare il proprio sviluppo il Brasile sta investendo molto nel settore dei trasporti e delle infrastrutture e grazie alla creazione del ministero dei porti, voluto da Lula nel 2007, ha avviato un programma di investimenti imponente nei 34 porti pubblici e nei 129 terminal gestiti da privati con l'obbiettivo di ampliare l'attuale capacità dei porti brasiliani da 834 milioni di tonnellate a 1,7 miliardi di tonnellate nel 2022.
Questo programma prevede investimenti per i dragaggi nei porti, recupero e miglioramento degli attracchi, sviluppo e ampliamento dei terminal passeggeri in vista della World Cup del 2014, sviluppo del Vessel Traffic Management System Vtms, oltre ad un notevole sviluppo della logistica con lo scopo di snellire i tempi di permanenza delle navi nei porti grazie ad uno sportello unico che riduca l'esigenza di documentazione cartacea.
Paolo d'Amico, presidente Confitarma, ha ricordato che dall'analisi del flusso di merci tra l'Italia ed il Brasile nel 2010, sia per quantità che per valore, emerge come il nostro paese rappresenti il 4° partner europeo in termini quantitativi (oltre 11 milioni di tonnellate) ed il 3° in valore (oltre 7 miliardi di euro). A livello mondiale il nostro paese rappresenta il 9° partner commerciale del Brasile. «Armatori e autorità portuali italiane possono e devono cogliere l'opportunità di cooperazione e integrazione che viene offerta da un paese come il Brasile, anche alla luce del recente partenariato strategico sottoscritto a Washington dai nostri governi, che tra l'altro prevede importanti collaborazioni nel settore della costruzione navale e dei programmi di sviluppo dei porti brasiliani, rafforzando il già forte legame tra i nostri paesi». d'Amico ha poi fatto presente che, sulla relazione di traffico italo-brasiliana, con particolare riferimento alla tassa di ancoraggio, occorrerebbe risolvere il problema del pari trattamento delle navi nazionali allorquando scalano i porti dei due paesi, problema che ad oggi non ha trovato accoglimento da parte brasiliana.
 
Nella foto il porto di Manaus