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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Sequestro Rosalia D'Amato, Confitarma: "Governo assente"

Il presidente Paolo d'Amico critica duramente il ministero della Difesa, reo di non aver risposto alle sollecitazioni della confederazione. d'Amico: "Il fenomeno della pirateria non è meno grave della situazione in Libia"


L'ennesimo sequestro di una nave italiana da parte dei pirati, la Rosalia D'Amato, ha spinto Confitarma a criticare duramente il governo, su cui pesa un "silenzio" che denota, secondo l'associazione, la sottostima del fenomeno. «Il sequestro della nave portarinfuse Rosalia D'Amato è l'ennesimo attacco dei pirati ad una nave italiana che testimonia l'urgenza di misure a difesa della navigazione mercantile che da oltre un anno Confitarma ha chiesto al governo» ha detto Paolo d'Amico, presidente della Confederazione Italiana Armatori. «Ricordo che anche la petroliera Savina Caylyn, sequestrata l'8 febbraio, è ancora nelle mani dei pirati, e quindi sono 43 i marittimi, di cui 11 italiani, imbarcati su unità italiane tenuti in ostaggio dai pirati». Pesa anche il silenzio del governo sulla recente proposta di legge per imbarcare personale armato sulle navi italiane. «Nonostante ciò, ad oggi – prosegue d'Amico – non abbiamo ancora ricevuto alcun riscontro né a livello parlamentare, in merito ai cinque disegni di legge "parcheggiati" da un anno alla Camera e al Senato e concernenti il possibile imbarco di personale armato sulle nostre navi, né a livello governativo, in particolare dal Ministro della Difesa, al quale da mesi ho chiesto un incontro urgente per identificare una adeguata strategia di difesa attiva». «La situazione è molto preoccupante - conclude d'Amico - ed è davvero sorprendente il silenzio delle nostre istituzioni che evidentemente non hanno compreso che il fenomeno della pirateria non è meno grave della situazione in Libia, e che anzi la combinazione dei due eventi può produrre effetti veramente devastanti con danni incalcolabili per il sistema paese».