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28 marzo 2024, Aggiornato alle 09,52
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Moby verso la fusione con Tirrenia

L'azienda incontra le organizzazioni di categoria, le quali assicurano che non ci saranno esuberi


«Qualsiasi eventuale riorganizzazione del personale amministrativo sarà preventivamente discussa con le organizzazioni sindacali come previsto dal contratto nazionale dei marittimi e ci hanno assicurato che in tutti i casi non ci saranno effetti negativi sui livelli occupazionali delle aziende». È quanto affermano i segretari nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, Natale Colombo, Monica Mascia e Paolo Fantappiè, a conclusione dell'incontro con i dirigenti delle compagnie di navigazione Moby e Tirrenia sul progetto di fusione in corso.

L'operazione dovrebbe concludersi entro l'anno e, secondo i sindacati, non dovrebbero esserci esuberi ma una "riorganizzazione del settore amministrativo". «L'operazione – prosegue la nota -  in base a quanto ci hanno riferito le aziende, che vedrà l'assorbimento di Moby in Tirrenia, si sviluppa in varie fasi e tappe, a partire dalla presentazione di un progetto tecnico/giuridico, già depositato presso il Tribunale di Milano, e proseguirà con un cronoprogramma di eventi, passando per il coinvolgimento della struttura finanza di entrambe le società, fino all'approvazione delle assemblee ordinarie dei soci. Moby e Tirrenia prevedono che tutta l'operazione si possa concludere entro l'anno. Continueremo a vigilare e a monitorare affinché ciò che ci è stato garantito in termini di salvaguardia dei posti di lavoro e di tutele dei lavoratori sia mantenuto sotto tutti gli aspetti».