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29 marzo 2024, Aggiornato alle 12,33
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Autotrasporto, Parlamento Ue vota per spalmare i tempi di riposo

Commissione Trasporti vota il raddoppio delle settimane di servizio in cui rientrano le 45 ore di riposo obbligatorie. Critiche dai sindacati


Diluire i tempi di riposo in un arco più ampio per rendere più flessibili i tempi di guida dell'autotrasporto europeo, più competitivo il settore, spinto dai ritmi delle imprese dell'Est Europa. Con questi presupposti la Commissione Trasporti e turismo del Parlamento europeo ha votato il mobility package, un provvedimento che spalma le 45 ore di riposo degli autisti di Tir e bus a lunga percorrenza non più in due settimane continuative di servizio ma in quattro (modifica il regolamento CE n. 561/2006 e il regolamento UE n. 165/2014). Nel caso di un voto favorevole dell'assemblea plenaria, il settore dell'autotrasporto italiano – popolato da almeno 400 mila persone - ed europeo subirebbe una grossa riorganizzazione del lavoro.

«È una risposta alla legittima richiesta delle nostre aziende di poter disporre di regole chiare per competere ad armi pari sul mercato europeo», commenta Isabella De Monte, eurodeputata PD e componente della commissione Trasporti e turismo del Parlamento Ue. «Indegno», «contro i valori su cui si è fondata l'Europa», riferisce al Corriere Maurizio Diamante, segretario nazionale Fit-Cisl. Secondo De Monte, non vengono toccate le ore di guida complessive, rimanendo quello delle 9 ore al giorno, «con la possibilità – spiega - di aumentarle di un'ora al giorno solo due volte la settimana, con obbligo di recupero», «il riposo obbligatorio di 45 minuti previsto dopo 4 ore e mezza di guida potrà essere spezzato in tre parti di minimo 15 minuti l'una». Per quanto riguarda il ritorno a casa degli autisti, «è previsto entro la terza settimana e per "casa" si intende la residenza del lavoratore: questo contribuirà a limitare la concorrenza sleale, soprattutto da parte di compagnie dell'Est». «Gli autisti - risponde Diamante - staranno al volante per più ore. E in più quando lavorano fuori dal proprio Paese, come capita sempre più spesso, con la riduzione delle soste finirebbero per vivere per settimane sul loro camion». «Già oggi – conclude – i camionisti conducono vite estreme, guidando anche 18 ore al giorno mangiando e dormendo negli stessi Tir».