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28 marzo 2024, Aggiornato alle 16,33
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Armatori - Logistica

Quando porteremo in tribunale una nave autonoma

I mezzi senza equipaggio e i mille dubbi sulla sicurezza. L'analisi di Anna Bartiromo


di Anna Bartiromo - DL News

 

E ci risiamo! Sinceramente pensavo che ''l'idea di navi automatiche'', alla fine, discutendoci e riflettendoci meglio su, prima o poi, potesse restare soltanto tale (ovvero un'idea) ma mi sbagliavo. Rispunta in modo preponderante la proposta con tutte le problematiche che la corredano. Orbene due sono le cose che mi preoccupano di più: la sicurezza e i rischi. La sicurezza che prevede la piena efficienza del 'MEZZÒ ed il suo funzionamento ottimale in ogni momento ed in qualsiasi situazione; la supervisione costante ed opportuna dei vari ponti, o stive o altro; un assetto stabile e ben distribuito del carico, sia esso loose cargo, dry cargo o fuel; un controllo attivo della stabilità della nave; la conoscenza adeguata e approfondita dei mutamenti climatici e così via per non parlare poi di tutte le regole della Navigazione.

 

Ora, supponendo che una nave autonoma possa ricevere in dono un simile cervello strumentale realmente capace di fronteggiare tutto quanto detto, davvero potrebbe manovrare le macchine, attraccare ad una banchina, attuare il load e l'unload merci in modo intelligente e reagire di fronte ad un qualsiasi pericolo in maniera responsabile? Non lo so perché qui comincerebbero i rischi. Un qualsiasi errore, una qualsiasi distrazione o dimenticanza (stiamo parlando di navi che abbiano una memoria) manderebbe all'aria tutto senza, credo, possibilità di recupero dal momento che, di certo, non sarebbe in grado di riparare il danno e allora chi ne pagherebbe il fio? Una nave così mica la porti in  tribunale o le fai pagare una multa salata! Un esempio ci viene da un'altra nave, diversa ma altrettanto equipaggiata, che 50 anni fa, in un film indimenticabile ma istruttivo, perdeva il controllo, anzi lo assumeva autonomamente in modo sbagliato con le relative conseguenze, quella di 2001 Odissea nello spazio cui recentemente si fa riferimento in un revival quasi a monito circa certi esiti non prevedibili che tutti ben conosciamo.

 

Orbene se qualcosa di analogo accadesse, cosa faremmo? Inoltre trovo in totale contrasto ad una tanto avveniristica innovazione, l'affanno che mettiamo nel preoccuparci che i marittimi, specie gli Ufficiali debbano continuare a fare ed a seguire tanti e svariati corsi di aggiornamento ai fini della navigazione, se poi su queste "navi intelligenti" non metteranno mai piede, salvo che  non, forse,  per il piacere di constatare come siano fatte. Al riguardo direi, bisogna perciò plaudire solo al dio denaro che, a dispetto delle navi,  pare riesca a muovere più scafi di altri. Quanto a ''QUANDO CHIUDE VENEZIÀ', considerata come un parco-giochi da chi è impreparato o sciocco, secondo me c'è poco da meravigliarsi. L'ignoranza, l'indifferenza culturale, la disinformazione e l'ottusità generale, oggi, la fanno da padrone, col beneplacito di quanti, ancora meno preparati, lasciano correre senza intervenire. 

 

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