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20 aprile 2024, Aggiornato alle 11,43
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Politiche marittime

Specie aliene? Colpa delle acque di zavorra

Lo afferma l'Ispra che sta avviando un progetto transfrontaliero di controllo e gestione degli scarichi nell'Adriatico


Le navi come Cavalli di Troia che trasportano in giro per il mondo specie nocive e alghe tossiche. Le vede così l'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) che sta avviando un progetto nel mare Adriatico con l'obiettivo di realizzare un sistema transfrontaliero di controllo e gestione delle acque di zavorra delle navi, attraverso cui arrivano nei nostri mari specie aliene e potenzialmente nocive per gli ecosistemi marini e per la salute.


Con il trasporto mondiale di merci che è per il 90% di tipo marittimo, spiega l'Ispra, ogni giorno negli oceani navigano 50mila navi mercantili, che trasferiscono tra i 3 e i 5 miliardi di metri cubici all'anno di acqua di zavorra nei porti del mondo portando con sé fino a 7mila specie marine diverse.


Attuando il progetto Balmas (Ballast Water Management System for Adriatic Sea Protection), già annunciato alla fine del 2014, l'Ispra intende definire un sistema di allerta per consentire un intervento tempestivo qualora specie non indigene o nocive vengano rinvenute nei porti adriatici o aree limitrofe.

In futuro tutte le navi dovranno avere a bordo un impianto di trattamento delle acque di zavorra rispondente agli standard definiti dall'International Maritime Organization (Imo), per minimizzare i rischi di introduzione di specie nocive.