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16 maggio 2024, Aggiornato alle 16,23
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Politiche marittime

Sos Mediterraneo: vi finiscono 100mila tonnellate di petrolio all'anno

Secondo i dati di Legambiente, con 38 milligrammi di idrocarburi per metro cubo, è il mare più inquinato al mondo 


Il Mediterraneo è il mare più contaminato al mondo dal petrolio. Trentotto milligrammi di idrocarburi per metro cubo. Un livello d'inquinamento drammatico e diffuso anche nel blu profondo, pure a centinaia di miglia dalle coste dove transita quotidianamente il 20% di tutto il traffico mondiale di prodotti petroliferi, oltre ad un numero incredibile di navi grandi e piccole: 2.000 traghetti, 1.500 cargo e 2.000 imbarcazioni commerciali, di cui 300 navi cisterna. I dati forniti da Goletta Verde di Legambiente ci ricordano che la fitta rete di collegamenti sul Mare Nostrum ha o può avere, se non viene gestita in modo responsabile, un significativo costo ambientale. La gravità del fenomeno emerge anche dai dati di Unep Map, il programma delle Nazioni Unite per la tutela del Mediterraneo: ogni anno finiscono in questo bacino, e quindi in parte anche sulle coste, oltre 100mila tonnellate di greggio. "Per avere un termine di paragone, basti pensare che la quantità d'idrocarburi dispersa in mare a seguito dell'incidente della petroliera Haven, avvenuto in Liguria nel 1991, è stata di circa 140 mila tonnellate" si legge in una nota di Legambiente. Le cause di questo continuo disastro ecologico, al di là dei grandi incidenti, sono da ricercare negli sversamenti illegali sempre più diffusi. Senza contare il rischio derivante dalle attività di estrazione di petrolio, in aumento lungo le coste della Penisola: "Nel mare italiano - spiega Giorgio Zampetti, responsabile scientifico nazionale di Legambiente - sono già attive 9 piattaforme e 68 pozzi petroliferi e nei prossimi anni il loro numero potrebbe ulteriormente crescere".

(Foto di Marco Molino)