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28 marzo 2024, Aggiornato alle 16,33
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Infrastrutture

Sicurezza e didattica nel porto di Napoli

Tra qualche settimana la conclusione del progetto scolastico "Attento papà" promosso da Aniello Luise, Responsabile della Sicurezza dello scalo campano. Cinque anni di prevenzione degli infortuni nei terminal. I dati di Paolo Bosso  


Attento papà! è il progetto didattico promosso quest'anno da Aniello Luise, Responsabile dei Lavoratori per la Sicurezza (Rls) del porto di Napoli. Un'iniziativa che sensibilizza gli alunni delle scuole elementari su sicurezza e lavoro in porto. «Il progetto nasce sulla scia di iniziative fatte a Gioia Tauro e Ravenna» spiega Luise intervistato da quotidiano sicurezza.it, giornale dell'Associazione Nazionale Formatori Sicurezza sul Lavoro (Anfos). E' promosso da quattro Rls del porto di Napoli e coinvolge le quattro sigle sindacali dello scalo: Cgil, Cisl, Uil e Ugl. 
Il progetto prevede tre fasi. Nella prima, già conclusa, gli alunni hanno visitato i terminal portuali. La seconda prevede la distribuzione di materiale didattico su lavoro e sicurezza. La terza, a conclusione dell'anno scolastico, vedrà i bambini coinvolti nella realizzazione di temi e disegni che riassumeranno la loro esperienza personale.
L'iniziativa di Rsl rientra in un programma più ampio avviato a giugno 2007 dopo la sigla di un protocollo d'intesa firmato da tutti gli attori del porto di Napoli (Authority, Conateco, Inail, sindacati, Asl, Magazzini Generali, etc.). Nell'intesa è stato istituito il Servizio Operativo Integrato, un sistema telematico che registra l'impiego del personale per vigilare sull'attività sommersa. "Zeigeist", una relazione sulla sicurezza firmata dll'Rsl Aniello Luise e da Gianluca Affinito, Antonio Iovine e Vincenzo Addezio, ha segnalato come, due anni dopo l'istituzione del Soi e l'avvio dell'Rsl, gli infortuni sono calati del 24%, dati in linea con quelli dell'Ue che chiedono una diminuzione del 25% entro gennaio 2012. "La nostra sfida e il nostro impegno – affermano i firmatari di Zeigeist – sono mirati alla realizzazione di un cambiamento culturale che metta radici profonde nei valori della prevenzione e sicurezza nel porto. Gli strumenti di cui avvalersi sono: il concetto svedese di Ombudsman, i delegati per la salute e la sicurezza; infine il modello Francescano che mantiene un atteggiamento di basso profilo con un linguaggio orizzontale tra lavoratore e lavoratori".
In circa cinque anni di vita, l'attività dell'Rsl è stata proficua. Una collaborazione con la psicologa forenze Florinda Bruccoleri (Università di Agrigento), sopralluoghi delle imprese portuali, il progetto "Attento papà", un centro di ascolto "Lavorare sicuri si può" dove gli impiegati possono presentare proposte sulla sicurezza, una commissione interna sugli infortuni, un Near-Miss accident (segnalazione di situazioni di rischio) e una richiesta di ispezione all'Ispettorato provinciale del lavoro contro il sommerso. Infine l'istituzione di un sito web, non ancora funzionante.
 
Paolo Bosso