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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Infrastrutture

Sicilia Occidentale lancia la sfida delle crociere

Il presidente dell'AdSP, Pasqualino Monti, presenta alle grandi compagnie le opere infrastrutturali in progress


Per essere efficaci, i progetti portuali devono tradursi rapidamente nell'esecuzione delle opere. Con questa convinzione, l'Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia occidentale, guidata da Pasqualino Monti, ha lanciato una vera e propria sfida di totale riqualificazione dei quattro porti che ricadono sotto la sua competenza, Palermo, Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle. E lo ha fatto - durante il convegno "Noi, il Mediterraneo... 12 mesi all'anno" - non con documenti programmatori ma con le ruspe che in 9 mesi, tanti ne sono trascorsi dall'insediamento del nuovo presidente, hanno radicalmente trasformato il panorama portuale, procedendo alla demolizione di tutti gli insediamenti inutili, ma anche delle infrastrutture, come i vecchi silos granari, non coerenti con l'obiettivo di fare di Palermo (ma anche di Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle) uno dei principali hub passeggeri del Mediterraneo.


Operazione questa, sottolinea Monti, che non solo ha attirato oggi a Palermo i decision makers delle principali compagnie crocieristiche e dei maggiori armatori di ferries, ma che sta portando a galla per la prima volta una potenzialità unica, quella di concentrare nello stesso porto crociere, ferries passeggeri e grande nautica. "Non parole, ma fatti". Fatti che Monti ha rivendicato uno per uno: sblocco dopo dieci anni del Piano regolatore di Palermo, superamento del contenzioso con il Comune e dissequestro della stazione marittima, demolizione dei silos, attivazione di finanziamenti per oltre 120 milioni, ma anche messa a punto dei nuovi piani regolatori di Trapani e Porto Empedocle, vecchi di oltre 50 anni. Inoltre definizione del concorso internazionale di idee per la realizzazione dei due terminal sul molo Piave e sul molo Sammuzzo vinto (in attesa delle procedure definitive) dallo studio Valle 3.0 di Roma. Coinvolgimento di due società europee (tedesche e finlandese) per la realizzazione del progetto di Smart Port.


Pasqualino Monti ha quindi lanciato un vero e proprio appello alle grandi compagnie crocieristiche, assumendo impegni infrastrutturali a termine al quale i rappresentanti dei grandi gruppi crocieristici, Carnival (Costa), Msc e Royal Caribbean Cruise line hanno risposto positivamente.

 

I commenti


Palermo e i porti del suo sistema sono diventati oggetto di impegni espliciti da parte dei maggiori gruppi crocieristici e da parte delle compagnie che gestiscono ferries e autostrade del mare, disposti – come dichiarato ad esempio da Achille Onorato del gruppo Moby-Tirrenia – a investire da subito in un terminal efficiente nella Sicilia occidentale o dai grandi players crocieristi, interessati – come emerso dagli interventi al convegno odierno – alla gestione della nuova stazione marittima di Palermo.


Il sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e Trasporti, Edoardo Rixi, ha parlato di occasione storica, dopo anni in cui i governi che si sono succeduti alla guida del Paese, hanno colpevolmente sottovalutato la risorsa mare, in alcuni casi complicando e aggravando, come accaduto con la legge sui dragaggi, il quadro normativo di riferimento. Rixi ha anche insistito sulla necessità di affermare in Europa la centralità del Mediterraneo e di procedere a un coordinamento funzionale fra le competenze sul mare sparse fra diversi ministeri.


Necessità ribadita dal presidente di AssArmatori, Stefano Messina, che ha sottolineato come l'efficienza delle autostrade del mare rappresenti la chiave per garantire l'efficienza del sistema Italia, e dal presidente di Confitarma, Mario Mattioli, che ha rilanciato la proposta di un Ministero del mare.


Sulle autostrade del mare, come chiave di sviluppo, si sono concentrati anche gli interventi di Matteo Catani (GNV) e Alessandro Bisanti (Grimaldi) che hanno ricordato i grandi investimenti in atto in questo settore.


Affidabilità e qualità anche del territorio sono invece le precondizioni indispensabili per lo sviluppo della nautica (come sottolineato dai rappresentanti di Ucina e Nautica Italiana) e per una reale crescita di quella Blue economy, favorita in questo momento – come rimarcato da Gian Enzo Duci, presidente di Federagenti – da una situazione geopolitica del Mediterraneo che ha favorito e continua a favorire specie sui passeggeri le destinazioni di Italia, Spagna e Grecia.