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16 aprile 2024, Aggiornato alle 15,53
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Si dimezzano i pretendenti a Tirrenia

I partecipanti alla privatizzazione della compagnia di bandiera passano da 16 a 8. Il 30 settembre scade la proroga delle convenzioni statali


Com'era prevedibile, non tutte le manifestazioni di interesse per l'acquisizione del gruppo Tirrenia sono state confermate. I partecipanti alla privatizzazione della compagnia di bandiera passano da 16 della prima fase agli attuali 8. A Fintecna, la finanziaria pubblica unica azionista di Tirrenia, sono giunte solo la metà delle lettere di conferma.
Alcune defezioni importanti. Il gruppo Grimaldi (con Atlantica spa), Corsica Sardinia Ferries e la Caronte&Tourist si sono tirate fuori. Hanno confermato la propria volontà a partecipare alla procedura di privatizzazione tre fondi d'investimento: Carlyle Europe Partners III Participations Sarl Sicar; Cinven Ltd,, F2i Sgr Spa (Fondi Italiani per le Infrastrutture), e cinque armatori: Gestioni Armatoriali Spa alleata con Tomasos Transport & Tourism; Grandi Navi Veloci (Gnv), Moby Spa, Trans Ferry Spa e Mediterranea Holding di Navigazione Spa. Quest'ultima è una società mista pubblico-privato, condivisa tra Regione Sicilia, il fondo Cape e l'armatore napoletano Salvatore Lauro.
Per il presidente Fintecna Maurizio Prato l'obiettivo è privatizzare Tirrenia entro la fine di luglio. «Entro fine maggio – ha detto – è attesa la ricezione del piano industriale da parte dei potenziali acquirenti; ed entro fine giugno sono previste le offerte vincolanti». Il termine ultimo per l'operazione è fissato per il 30 settembre, data di scadenza della proroga delle convenzioni statali alla compagnia.
Le otto conferme, ha detto il ministro dei Trasporti Altero Matteoli, «danno atto della validità del progetto proposto per la privatizzazione e dimostrano fiducia nell'operato del governo». Un'acquisizione che, secondo il ministro, si svolge «secondo i tempi previsti».