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20 aprile 2024, Aggiornato alle 11,43
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Infrastrutture

Riprende il lavoro al porto di Napoli

I lavoratori di Soteco e Conateco sospendono il fermo. Mercoledì 2 luglio apertura in Prefettura di un tavolo di confronto su rilancio del porto e cassa integrazione

Dopo due giorni di fermo riprende il lavoro ai terminal container del porto di Napoli di Soteco e Conateco. Il Prefetto di Napoli ha accolto l'invito dei lavoratori ed aprirà un tavolo di confronto a partire dalla riunione convocata per mercoledì 2 luglio. La protesta dei terminalisti era iniziata mercoledì scorso  25 giugno ed è proseguita il giorno dopo. Il porto di Napoli era stato semiparalizzato, le navi hanno operato alla banchina ma i cancelli in e out erano chiusi, mentre i manifestanti protestavano bloccando mezzo scalo. I portuali erano scesi in strada per chiedere all'Autorità portuale l'avvio dei dragaggi, necessari per ripristinare la normalità di un traffico attualmente in seria difficoltà. Ma l'escavo dei fondali è affare legislativo nazionale. «Non si possono chiedere risposte a chi non le può dare» così il commissario dell'Autorità portuale Francesco Karrer. Si tratta insomma, precisa l'Authority, di decisioni ministeriali da cui l'ente porto dipende.
Lo scalo di Napoli sta subendo un grosso calo dei traffici container. -10,5% nel primo trimestre e -15,3% solo ad aprile. Un tracollo che spinge inesorabilmente alla cassa integrazione, con venti dipendenti amministrativi Conateco e ventisette lavoratori Soteco (su trenta) a rischio. C'è anche questo nella protesta, ma le modalità sono anomale. «Non si capisce perché mentre in tutta Italia, così come a Napoli, gli ammortizzatori sociali sono concordati tra imprese, sindacati e autorità, per Conateco e Soteco la dirigenza si rifiuta di avviare un tavolo istituzionale» osserva Emanuele Fernicola, responsabile trasporti marittimi Filt-Cgil. E, pertanto, in Prefettura il prossimo 2 luglio si discuterà anche di questo. Se cassa integrazione ci sarà.