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18 aprile 2024, Aggiornato alle 19,59
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Infrastrutture

Riforma porti, Monti vuole un ddl con "corsia preferenziale"

Il presidente di Assoporti ritiene che questa soluzione normativa potrebbe consentire di affrontare, il più velocemente possibile, le gravi carenze del settore

"Se non è percorribile la strada di un provvedimento di urgenza che si occupi solo dei porti, allora si trovi un accordo per il disegno di legge con corsia preferenziale". Piuttosto che rassegnarsi di fronte ai bizantinismi della politica, il presidente di Assoporti, Pasqualino Monti, rilancia con una nuova proposta per superare l'impasse istituzionale. Il messaggio è chiaro e inequivocabile: per i porti italiani, molti dei quali in gestione commissariale, o si cambia registro subito, varando le nuove regole che consentano di recuperare competitività, di realizzare le nuove infrastrutture, di eliminare burocrazia e razionalizzare il ciclo logistico, oppure il paese fa davvero poca strada e rischia di diventare una frontiera passiva del continente europeo.  "E' l'ora quindi di mettere a punto un articolato snello – conclude il presidente di Assoporti - che partendo dal testo base in discussione in Parlamento, fissi le regole del gioco sulla governance del sistema portuale e logistico, sull'autonomia finanziaria dei porti, sulla sburocratizzazione delle Autorità portuali, sulle concessioni e quindi sulla capacità di attrarre investitori internazionali e su regole del lavoro che devono essere chiare, univoche e di mercato".