|
adsp napoli 1
28 marzo 2024, Aggiornato alle 09,52
forges1

Informazioni MarittimeInformazioni Marittime

unitraco2
Politiche marittime

Rebus concessioni, Genova scrive al governo

Il presidente dell'Autorità portuale chiede a Roma come dovrebbe regolarsi con le istanze di rinnovo per il 2020


Le concessioni portuali, sulla base dell'ultima bozza di riforma dei porti, dovranno rendersi omogenee, prima o poi, all'ordinamento comunitario. Il governo italiano le vorrebbe con una durata più elastica, e non stabilita una volta per tutte alla firma del contratto tra terminalista e Autorità portuale. In altre parole, se non garantisce occupazione, piani d'impresa e investimenti, la concessione dovrebbe essere revocata e non diventare invece un obbligo mantenerla. 
Queste sono le idee fin qui messe sul tavolo da Palazzo Chigi. Ma per quanto riguarda le proroghe, come intende procedere il governo? Se lo sta chiedendo il presidente dell'Autorità portuale di Genova Luigi Merlo che ha scritto al ministro dei Trasporti Graziano Delrio, chiedendogli lumi. 

Una delle novità dell'ultima bozza di riforma del governo di luglio riguarda gli investimenti: le opere in concessione potrebbero essere a carico del concessionario subentrante, con «un indennizzo – si legge nella bozza di riforma della logistica e dei porti di luglio – corrispondente al valore commerciale o del costo di rimpiazzo dei beni». Questo è tutto ciò che ha da dire il governo al momento.

Troppo poco. Nel 2020 il porto di Genova vede scadere diverse concessioni e l'Autorità portuale vorrebbe capire come regolarsi sulle proroghe. Perché alcuni hanno avanzato istanza di proroga proprio sulla base degli investimenti che faranno, ma seguendo la normativa contenuta nel Codice della navigazione, non quella della Pubblica amministrazione. Merlo si chiede quindi se le istanze delle richieste di proroga siano corrette così come sono, o se deve attendere una norma che le porti ad essere riformulate. Merlo in pratica chiede al governo se deve considerare accettabili le istanze di rinnovo o se debba "congelarle". Se, scrive a Delrio, sia «assicurata un'uniformità di comportamento tra le medesime, al fine di evitare distorsioni del mercato e disparità di trattamento».
 
Nella foto, il porto vecchio di Genova