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29 marzo 2024, Aggiornato alle 12,33
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Quando arriva il waterfront a Napoli?

Intervista al direttore della stazione marittima Bruno Russo. «Entro un anno e mezzo cambierà tutto. A settembre avvieremo col Comune un tavolo con aeroporto e ferrovie»


di Paolo Bosso 
 
Napoli è una città di mare che l'anno scorso ha visto transitare sulle banchine del suo porto oltre sette milioni di persone. Sono tante. Il golfo partenopeo è tra i più trafficati al mondo per numero di passeggeri, crocieristi, diportisti e "traghettisti". Si dice che sia secondo soltanto alla baia di Hong Kong, ma è un dato che andrebbe verificato perché è un po' vecchio (magari siamo meglio di Hong Kong). 
Napoli, si sa anche questo, non è un porto che brilla per efficienza. Però è il terzo porto crocieristico d'Italia, il secondo per passeggeri e il nono in Europa. Il golfo è uno dei più "yachtizzati" al mondo. È una città di mare del Mediterraneo: bella. Ma è anche una città di mare del Mediterraneo: selvaggia. Capita così, per qualche mese all'anno, che ci sia più caos del solito. Come in queste settimane di alta stagione. Ad aggravare la situazione, un cantiere aperto da ormai una quindicina d'anni tra il waterfront/stazione marittima e la sede del Comune per realizzare la fermata della metro di piazza Municipio. Perenni lavori in corso che rendono complicato al turista la partenza per Capri, al pendolare il ritorno a casa a Procida, al crocierista l'escursione a Pompei. Sette milioni di persone che ogni anno, soprattutto d'estate, si muovo in un dedalo congestionato fatto di tassisti petulanti, transenne zigzaganti, camion di passaggio e sole a picco. Il Comune promette che cambierà tutto entro massimo un anno e mezzo. Il cantiere di piazza Municipio chiuderà e aprirà la metro, dando un nuovo volto alla viabilità e alla logistica dei passeggeri.
«Subiamo l'insufficienza delle banchine, con una parte del traffico che si appoggia al molo dell'Immacolatella. Ma per i crocieristi i problemi iniziano quando lasciano il comfort della nave, le luci della galleria del mare della stazione marittima, e devono fare i conti con il cantiere di piazza Municipio. Ma vedrete che nel giro di un anno e mezzo le cose cambieranno». Bruno Russo, direttore della Terminal Napoli, la società che gestisce la stazione marittima, di fronte all'esodo caotico di questo periodo è sostanzialmente ottimista.
 
Da dove viene questa serenità?
Ogni venerdì, tra congressisti, crocieristi ed equipaggio, qui transitano perlomeno 20mila persone. La città di Napoli non lo sa, e non sa neanche come la nostra struttura sia buona. Le difficoltà sorgono quando il passeggero sbarca e impatta, più che entra, in città. Ma ho avuto due garanzie che mi fanno ben sperare.
 
Per esempio?
La prima viene dall'Autorità portuale. Dalla prossima stagione, nel 2016, alla banchina pubblica dell'Immacolatella - il molo 21-22 che opera come banchina di supporto per le crociere - potremo sia sbarcare che imbarcare crocieristi, tramite un servizio navetta con la stazione marittima. Significa che per la prima volta i passeggeri potranno iniziare o finire una crociera da lì, senza girovagare sperduti per il porto alla ricerca della stazione marittima. La seconda rassicurazione viene dal Comune, con cui a settembre avvieremo un tavolo insieme al sindaco, l'assessore al Lavoro Panini, le ferrovie e l'aeroporto.
 
Di cosa parlerete?
Di portare passeggeri stranieri e un po' di Nord Italia. Vede, i crocieristi di Napoli sono per lo più del Meridione, quando c'è tutto il bacino del porto di Civitavecchia (primo porto crociere d'Italia ndr) che potremmo intercettare.
 
Come?
De Magistris garantisce che entro un anno e mezzo la metro di piazza Municipio sarà operativa, e il cantiere chiuso. E questo è il primo passo. Poi, tramite convenzioni con i treni veloci da Roma e voli internazionali da Capodichino, possiamo attrarre altri turisti. Con una struttura ferroviaria e aeroportuale alle spalle, la città può non solo migliorare l'accoglienza, ma fare concorrenza a Civitavecchia, imbarcare più passeggeri stranieri, mantenerli in città, con tutti i benefici per l'indotto turistico.
 
Adesso, però, diciamo la verità, tutto questo è impossibile.
Quando abbiamo iniziato la concessione, nel 2005, alla stazione marittima prevedevamo di accogliere fino a cinque navi. Oggi è impensabile - non più di due, tre alla volta - ma non perché il terminal è piccolo, piuttosto sono le navi a essere diventate giganti. E in ogni caso il caos di questi giorni non interessa la stazione marittima. Noi gli spazi li abbiamo, è fuori, quando il crocierista non si infila nell'autobus per andare a Pompei ma sceglie di avventurarsi in città, che iniziano i problemi. 
 
Come sarà il traffico crocieristico del porto di Napoli quest'anno?
Molto buono, anche nel 2016. Dopo gli ultimi due anni in pausa, quest'anno i crocieristi dovrebbero crescere tra il 10 e il 12 per cento.
 
Immagine in alto, la stazione marittima di Napoli (via