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20 aprile 2024, Aggiornato alle 11,43
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Precisazione del Mit sul gestore esterno

Il ministero dei Trasporti fornisce chiarimenti in merito al ruolo di questa figura professionale nelle aziende di autotrasporto


Domanda: Quanto tempo (minimo) il gestore esterno dei trasporti deve trascorrere nell'azienda di cui è responsabile? Il quesito lo ha posto un ente provinciale alla Direzione generale per il Trasporto Stradale del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La risposta del Mit non si è fatta attendere, e interpreta il Regolamento CE 1071/2009 sull'accesso alla professione, considerando l'articolo quattro che stabilisce le caratteristiche dei soggetti che svolgono le funzioni di gestore dei trasporti. Il secondo comma di questo articolo, ricorda CNA-Fita - prevede che "In alternativa al gestore avente legami con l'impresa, di cui al comma 1, le imprese di trasporto su strada possono essere autorizzate all'esercizio della professione se designano come gestore dei trasporti una persona fisica residente nella Comunità che soddisfi i requisiti di onorabilità ed idoneità professionale, legata con apposito contratto scritto ai sensi dell'articolo 4, paragrafo 2, lettera b) del regolamento (CE) n. 1071/2009".  Partendo da tali presupposti, il ministero dei Trasporti precisa che il gestore esterno deve svolgere l'attività in maniera "effettiva e continuativa", così da poter esercitare "tutti i poteri di organizzazione, gestione e controllo richiesti dalla specifica natura delle funzioni, nonché l'autonomia di spesa necessaria allo svolgimento delle funzioni stesse". Perciò la sua presenza in azienda non deve essere inferiore al 50% del tempo pieno.