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25 aprile 2024, Aggiornato alle 19,07
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Infrastrutture

Porto di Pozzuoli, al Comune non piace il Piano regionale

L'amministrazione flegrea invita palazzo Santa Lucia a "rivedere le scelte operate" per la nuova organizzazione dello scalo. Critici anche i rappresentanti dei pescatori  


Il nuovo Piano regolatore per il porto di Pozzuoli, redatto dall'assessorato regionale ai trasporti, proprio non piace all'amministrazione comunale del centro flegreo. Bisogna "rivedere le scelte operate, alla luce e in coerenza con gli atti di pianificazione e programmazione già definiti e con gli interventi attuativi in corso di realizzazione". E' questo l'invito che l'intero consiglio comunale di Pozzuoli, riunito in seduta straordinaria, ha trasmesso alla Regione nelle controdeduzioni al piano di interventi e usi dello scalo flegreo, facendo proprio il parere negativo già espresso dalla giunta. "L'assemblea è stata coesa e compatta come sempre nelle scelte che hanno riguardato negli anni il porto di Pozzuoli, mostrando senso di appartenenza al territorio - ha detto il sindaco Vincenzo Figliolia - abbiamo a cuore gli interessi della città e siamo consapevoli dell'importanza che rappresenta il porto nello sviluppo dell'intera area flegrea. Non siamo disponibili a subire scelte calate dall'alto e vogliamo continuare la nostra battaglia sulla titolarità del Porto e del Mercato Ittico". Nelle "controdeduzioni" del Comune sono stati evidenziati, tra gli altri, i contrasti tra le scelte già programmate dalla Regione come la destinazione assegnata alla darsena pescatori con il programma Più Europa, cofinanziato dalla stessa Regione, l'utilizzo dell'area di terra del Mercato Ittico e l'area prossima alla Sofer dove confluirà il tunnel di collegamento Tangenziale-Porto, in avanzata fase di realizzazione.

La voce dei pescatori
Sulla questione è intervenuto anche Fulvio Giugliano, presidente del Consorzio Pescato Campano, secondo il quale "è giunto il momento di ribadire che i pescatori di Pozzuoli sono stufi di continuare a lavorare in assenza di servizi: una situazione che si aggiunge alle difficoltà dovute alla crisi economica. Se si vuole tutelare la storia e la tradizione locale – ha aggiunto Giugliano - bisogna pensare di integrare le esigenze dei pescatori con la città, così come è stato per secoli. Per troppo tempo il mondo della pesca ha subito e subisce ancora ostruzionismo e mancata programmazione nell'area flegrea. Qualche esempio? Bisognerebbe delimitare il settore della Darsena dei Pescatori solo a chi ha i permessi. È giunto il momento – ha concluso Giugliano - di difendere questo territorio ma anche di farlo crescere".