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26 aprile 2024, Aggiornato alle 11,57
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Infrastrutture

Porto di Napoli, il 10 luglio appuntamento in prefettura

Sul piatto dragaggi e cassa integrazione. Ma a bollire in pentola sono le difficili negoziazioni sulle concessioni. I sindacati: "Vogliamo un piano industriale"


di Paolo Bosso 
Continua il braccio di ferro tra terminal container di Napoli e Autorità portuale. Lunedì è iniziata la cassa integrazione per ventisette dipendenti Soteco, a cui se ne aggiungeranno altri venti da Conateco tra una decina di giorni. Le due aziende chiedono all'ente porto la condivisione degli ammortizzatori sociali e l'avvio dei dragaggi, affinché verso metà ottobre, terminata la cassa integrazione, ci possa essere un rilancio delle attività. L'Authority mantiene la sua posizione, sottolineando l'ordinamento legislativo nazionale a cui sottostanno i dragaggi. Per la serie, li state chiedendo alla persona sbagliata.
Ma ciò che bolle in pentola è altro. La necessità di avviare l'escavo dei fondali è solo la superficie di un problema più profondo, legato alle politiche industriali dei terminal container Conateco e Soteco di Napoli. «Non condividiamo la cassa integrazione senza un piano industriale» taglia corto il responsabile trasporti marittimi Filt-Cgil Emanuele Fernicola. In gioco c'è da negoziare il buco dei canoni demaniali per Conateco e Soteco, saliti di anno in anno alla cifra stratosferica di non meno di 10 milioni di euro, più della metà dei crediti complessivi che l'Authority vanta dai concessionari del porto. «Siamo preoccupati per il debito di Conateco e Soteco – afferma il segretario regionale Filt-Cgil Campania Mario Salsano – chiediamo a Cosco ed Msc, i proprietari del terminal, quali sono i loro progetti per il futuro, visto che hanno investito tanto a Pireo e Gioia Tauro, ma qui no». Il 10 luglio incontro in prefettura tra sindacati, Conateco, Soteco e Autorità portuale per fare il punto della situazione.
Alla difficile contrattazione si aggiunge anche un'interrogazione parlamentare del Movimento 5 Stelle che riassume tutte le problematiche del porto di Napoli. Martedì scorso 15 senatori hanno chiesto al ministro dei Trasporti Maurizio Lupi la fine del commissariamento, il recupero dei crediti concessionari e un chiarimento sulle politiche di assunzione dell'ente porto.