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23 aprile 2024, Aggiornato alle 10,08
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Infrastrutture

Porto di Napoli avvia tre gare. Rispunta Villari

A febbraio tre bandi per bonificare i fondali, recuperare reperti archeologici e allestirli in un museo. Intanto Villari torna in gioco per la presidenza dell'Authority


di Paolo Bosso

Il porto di Napoli lancerà a febbraio tre bandi gara inclusi nel Grande progetto. Riguardano la bonifica degli ordigni bellici, il rilevamento dei reperti archeologici e l'allestimento degli spazi di restauro dove ospitarli, nell'edificio dell'Immacolatella Vecchia. Valgono in tutto 13 milioni di euro e si aggiungono ad altri due bandi gara ancora in corso avviati ad ottobre scorso per il completamento della rete fognaria (22 milioni) e il riassetto dei collegamenti stradali e ferroviari (31,6 milioni). La Regione Campania ha detto che si tratta nel dettaglio di 16 chilometri e mezzo di rete fognaria da aggiungere, 26mila metri quadri di strade da riparare e 3 chilometri di ferrovia da sistemare. Su quest'ultimo appalto l'Autorità portuale rende noto che «sono state avviate le procedure per acquisire la disponibilità delle aree interessate». Per quanto riguarda l'efficientamento energetico dei palazzi istituzionali e degli uffici dell'Autorità portuale, si attende la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale prima di procedere con la gara.

Villari torna in gioco
Intanto Riccardo Villari torna a sperare per la poltrona dell'Autorità portuale di Napoli, senza presidente da 685 giorni (15 marzo 2013). Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania ha dato ragione al senatore di Forza Italia nel ricorso presentato contro la decisione del ministro Maurizio Lupi di marzo 2013 di mantenere il commissariamento dell'Authority campana dopo il no (non vincolante) della Camera alla candiatura del medico napoletano. Villari invece ha i requisiti per guidare il porto di Napoli secondo il Tar, «ha maturato una lunga esperienza, risalente agli ultimi 13 anni, di componente delle commissioni parlamentari che si sono occupate, rispettivamente, di territorio, ambiente e lavori pubblici, di trasporti e lavori pubblici, di territorio e ambiente e, ancora, di trasporti». Il caso Villari si distingue così da quello di Piergiorgio Massidda, un altro medico che, a differenza di Villari, è stato presidente di un'Autorità portuale, quella di Cagliari, per due anni, fino a novembre 2013, quando è stato estromesso dal Consiglio di Stato (sentenza n.4678 del 2013) perché non idoneo e infine definitivamente bocciato dalla Cassazione (sentenza n. 27341 del dicembre 2014) nel ricorso presentato da Massidda contro la decisione del Consiglio.
Difficile prevedere già adesso cosa ne sarà ora del porto di Napoli. «Se le motivazioni addotte dal Tar sono vere, non mi aspetto l'appello di Lupi al Consiglio di Stato» è l'opinione dell'avvocato di Villari, Chicco Ceceri, «se invece il ministro decidesse di rifare lo stesso provvedimento, dovrà fornire adeguata motivazione e valuteremo se impugnarla». Infatti il Tar Campania ha lasciato «uno spazio di discrezionalità nell'azione amministrativa», cosa che non obbliga Lupi a dover nominare Villari, ma se il ministro dei Trasporti dovesse abbandonare per la seconda volta la sua candidatura, dovrà motivarlo con «ragioni forti, evidenziate da una convincente motivazione».