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23 aprile 2024, Aggiornato alle 10,08
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Infrastrutture

Porto di Brindisi, il Tar dice no a presidente greco

Il Tribunale Amministrativo Regionale di Lecce dichiara che il numero uno dell'Autorità portuale deve essere cittadino italiano. Con questa motivazione, annulla la nomina di Hercules Haralambides


Dal Tar di Lecce giunge una dichiarazione concisa, che non lascia spazio ad erronee interpretazioni:  "La cittadinanza italiana – viene spiegato –  è un requisito indispensabile per accedere alla carica di presidente dell'Autorità portuale". E con questa motivazione i giudici del Tribunale Amministrativo Regionale hanno annullato la nomina del presidente dell'Authority di Brindisi, Hercules Haralambides (nella foto), di nazionalità greca. La decisione è stata presa in accoglimento del ricorso presentato dall'imprenditore Calogero Casilli che contestava il decreto di nomina emesso dal ministero delle Infrastrutture nel 2011 con il quale era stata effettuata la designazione. Il collegio giudicante chiarisce che l'Autorità portuale è a tutti gli effetti un "ente pubblico non economico" e "chi lo guida deve essere un cittadino italiano". L'imprenditore Casilli aveva già presentato ricorso al Tar contestando al presidente dell'Authority di non saper parlare italiano, ma in quel caso i giudici non gli avevano dato ragione, sostenendo che Haralambides aveva comunque una buona capacità di comprensione della lingua. Ma il suo passaporto è greco, e questo fa la differenza.