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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Pirateria e non solo: l'Imo mette a punto il Codice di Gibuti

Il documento individua una serie di attività illecite, tra cui anche il traffico di esseri umani, il bunkeraggio di petrolio illegale e lo scarico di rifiuti tossici


Il Codice di Condotta di Gibuti, strumento dell'Imo per aiutare a reprimere la pirateria e la rapina a mano armata contro le navi operanti nell'Oceano Indiano e nel Golfo di Aden, è stato il punto focale del Maritime Security Summit 2017 svoltosi nei giorni scorsi a Casablanca.

Chris Trelawny dell'Imo, riferisce l'Agenda Confitarma, ha presentato gli ultimi sviluppi del Codice, illustrando la recente adozione dell'emendamento di Jedda che prevede misure per la soppressione di una serie di attività illecite, quali la pirateria, il traffico di armi, il traffico di stupefacenti, il commercio illegale di animali selvatici, bunkeraggio di petrolio illegale, furto di petrolio greggio, traffico di esseri umani, il contrabbando umano e scarico illegale di rifiuti tossici. A questo proposito, Imo lavora in collaborazione con l'Unodc, la Fao, l'Interpol e le altre importanti agenzie mondiali impegnate sul campo.