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28 marzo 2024, Aggiornato alle 16,33
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Politiche marittime

Pesca, arriva la super riforma europea

Poche ore al varo della Riforma Comune della Pesca voluta da Bruxelles. Nasce il Fondo europeo ad hoc da 6,7 miliardi. Pacchetto di misure per stabilizzare gli stock a sfruttamento eccessivo


Una vasta riforma della pesca sta per essere varata da Bruxelles da parte della commissaria europea Maria Damanaki, attualmente in riunione insieme alla Commissione. Si chiama Riforma Comune della Pesca (Pcp) e promette di essere sostenibile sul piano ambientale, economico e sociale. Attualmente, infatti, secondo Bruxelles, tre stock ittici su quattro sono soggetti ad uno sfruttamento eccessivo: l'83% nel Mediterraneo e il 63% degli stock dell'Atlantico. L'ultimo pacchetto di misure di questo tipo risale al dicembre 2002. Questo che sarà varato oggi prevede: la garanzia di un approvvigionamento alimentare stabile, sicuro e sano per i cittadini; un sistema per rendere la pesca più redditizia con quote di cattura trasferibili per le navi di lunghezza superiore ai 12 metri e per tutte le navi con attrezzi trainati. Tutte concessioni che potranno essere affittate o scambiate a livello nazionale ma non con altri stati membri. Più spazio anche alla pesca artigianale, allo sviluppo di un'acquacoltura sostenibile e, come già suggerito in passato, il divieto dei rigetti in mare.
L'importanza della riforma Pcp è data anche dal fondo di garanzia che Bruxelles varerà nei prossimi mesi. Il nuovo strumento finanziario si chiamerà Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (Feamp), disporrà di 6,7 miliardi di euro e scatterà nel 2014 per esaurirsi nel 2020.