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18 aprile 2024, Aggiornato alle 19,59
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Napoli, per Conateco decadenza rinviata

Il Comitato portuale dà al terminalista due mesi e mezzo di tempo per garantire il pagamento dei debiti milionari sulla concessione. Ma il 23 luglio c'è un'altra scadenza da mezzo milione


aggiornamento del 17 luglio, ore 09.00. Il terminal Conateco ha ripreso le attività ma, dopo gli scioperi di questi giorni, ha accumulato una lunga fila in ingresso che ha ingolfato la zona di Levante del porto. «Questo sciopero sta provocando ingenti perdite economiche alle nostre imprese e al sistema portuale - spiega Ciro Russo, segretario del sindacato regionale dell'autotrasporto Fai - pur comprendendo la difficile situazione dei dipendenti, chiediamo alle autorità e alla Conateco di vigilare affinché l'operatività in questi giorni sia adeguata». Questo week end il terminal dovrebbe operare normalmente. Lunedì sarà nuovamente in sciopero, anche martedì, giorno del tavolo in Regione tra autorità portuale, sindacati e Conateco sulla procedura di licenziamento per 101 dipendenti del terminal.
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di Paolo Bosso  
 
Seduta fiume di nove ore, dalle dieci di mattina alle sette di sera, per il Comitato portuale di Napoli. All'ordine del giorno una questione delicata, la decadenza della concessione per il terminalista Conateco. Il Comitato, il "parlamentino" dell'Autorità portuale dove confluiscono le rappresentanze di operatori, istituzioni e sindacati, alla fine ha deciso di rinviare tutto al 30 settembre. Per quel giorno il terminalista dovrà garantire la fideussione del piano di rateizzo dei canoni di concessione demaniale nel periodo precedente il 2011, un importo non inferiore ai due milioni e mezzo di euro. Il resto, ovvero i debiti sui canoni di concessione successivi il 2011 - una cifra intorno ai tre milioni - sono "congelati" perché rientranti in un'ingiunzione di pagamento richiesta e ottenuta dall'Autorità portuale, la cui udienza al Tribunale di Napoli sarà a gennaio dell'anno prossimo.
 
Il tempo stringe 
Due mesi e mezzo, troppo poco. Il Comitato ha guadagnato tempo, ma lo ha ristretto a Conateco in realtà, fissando per il 23 luglio un'altra scadenza per un altro debito: la registrazione dell'atto di concessione, risalente al 2013, di due gru di tipo paceco (foto in alto). Costo circa mezzo milione di euro. Se entro una settimana Conateco non registrerà l'atto, è prevedibile a quel punto che l'Autorità portuale convocherà una riunione-fotocopia del Comitato, nella quale la decadenza della concessione per il terminalista sarà atto dovuto, perché non bisogna dimenticare che la Corte dei conti potrebbe inserirsi nel gioco delle responsabilità e chiedere conto all'ente pubblico-Autorità portuale dei crediti milionari che ha accumulato in tutti questi anni.

Una settimana di scioperi, forse due 
Domani si conclude una settimana agitata per il porto di Napoli, e la prossima potrà andare allo stesso modo, se non peggio. Gli operai Conateco hanno scioperato tre giorni negli ultimi quattro. C'è una procedura di licenziamento collettivo per 101 dipendenti, su 360, più tagli in busta paga e riduzione dei turni. Lunedì prossimo gli operai del principale terminal container di Napoli sciopereranno ancora. Il giorno dopo, 21 luglio - altra giornata di sciopero - terminalista, sindacati e l'autorità portuale si incontreranno, per la seconda volta in otto giorni, all'Osservatorio del mercato del lavoro della Regione Campania, la Ormel, per discutere di questa procedura di licenziamento (più tagli in busta paga e riduzione dei turni). Dovesse esserci fumata nera alla Ormel, con a quel punto il rischio concreto di licenziamento collettivo per i 101 operai Conateco, i lavoratori del terminal scenderanno in strada anche giovedì e venerdì, se non a oltranza per tutta la prossima settimana, paralizzando probabilmente non soltanto le attività container del porto di Napoli, ma anche la viabilità di quella zona della città, incluse le attività turistiche e crocieristiche.
 
Nell'immagine in alto, le gru di tipo paceco utilizzate nel terminal container Conateco