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18 aprile 2024, Aggiornato alle 19,59
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Merci su ferro, Italia fanalino di coda in Europa

Lo dice l'associazione FerCargo, riunita ieri in Assemblea a Roma

Si è svolta ieri a Roma l'Assemblea di FerCargo, l'associazione delle imprese ferroviarie operanti nel settore del trasporto merci, indipendenti dal gruppo Fs (Captrain Italia, Compagnia Ferroviaria Italiana, Crossrail, Ferrovie Adriatico Sangritana, Ferrotramviaria, GTS Rail, Interporto Servizi Cargo, Hupac, Fuorimuro, InRail, Nordcargo, Oceano Gate, Rail Cargo Italia, Rail Traction Company e SBB Cargo Italia). Al gruppo si è aggiunta anche Rail One, portando a 16 il numero delle imprese aderenti.

Il bilancio
"Il nostro bilancio come associazione è positivo, ma non altrettanto si può dire per la situazione del trasporto ferroviario merci in Italia, che rimane il fanalino di coda in Europa", dichiara il presidente Giacomo Di Patrizi. Le aziende che aderiscono a FerCargo hanno prodotto nel 2014 oltre i 14 milioni di treni-km, rappresentando ormai oltre il 30% dell'intera quota di mercato presente in Italia, un aumento del 4% rispetto al 2013. "Nonostante l'interessante crescita delle nostre imprese ferroviarie – aggiunge Di Patrizi - la quota modale del traffico ferroviario merci in Italia continua a rappresentare una fra le più basse in Europa. La drastica riduzione e la perdita per l'intero comparto del 40% di traffico dal 2008 al 2012 ancora non è stata recuperata". Il presidente di FerCargo denuncia la "drammatica situazione del cargo ferroviario" che continua a produrre enormi costi sociali considerando solo la congestione stradale, l'incidentalità e l'inquinamento. FerCargo propone un piano di urgenza per il rilancio del comparto. La principali misure indicate dalle imprese ferroviarie riguardano interventi indirizzati a migliorare l'accesso all'infrastruttura ferroviaria e azioni utili a favorire l'incremento del traffico.