|
adsp napoli 1
17 aprile 2024, Aggiornato alle 18,17
forges1

Informazioni MarittimeInformazioni Marittime

unitraco2
Cultura

Memorie di un marconista

Una figura professionale da tempo scomparsa dalle navi mercantili


di Ugo Dodero - DL News 

Nel 1999 è andato "in pensione" l'SOS e uno scrittore, Guido Ceronetti, quell'anno in una splendida indagine retrospettiva sui rumori perduti da non dimenticare, inserisce anche il "rumore" del messaggio SOS. E scrive: "Il rumore con anima del testo che componeva una creazione sublime, le tre lettere dell'alfabeto Morse, un grido di angoscia che ha attraversato l'aria in tutti i mari, la terra, le  montagne, forte come il grande ‘urlo' di Munch". Chi sa se i radiotelegrafisti dopo trent'anni di servizio alle cuffie sono d'accordo, intanto leggiamo la testimonianza nostalgica di uno che alle cuffie c'è stato davvero e ci racconta... (Decio Lucano)

Da molti anni sono state chiuse a bordo delle navi mercantili di qualsiasi tipo le stazioni radio ove operava il "Wireless Operator" che manteneva i contatti radio tra la terraferma e la nave e tra la nave e gli altri natanti. Il tutto quasi sempre in CW ( constant wave) in grafia e non in fonia. In effetti le stazioni radio erano nate a bordo delle navi per la sicurezza della vita umana in mare, per lanciare il fatidico SOS "Save our Souls" (Salvate le nostre anime) nel caso di abbandono nave per naufragio, per incendio a bordo, per collisione con altri natanti,ecc. Era come un grido di allarme, di dolore, di disperazione lanciato da una creatura colpita a morte che invocava l'aiuto di altre navi per salvare vite umane.


Le prime stazioni radio erano dotate di apparecchiature piuttosto primordiali (vedi Titanic o contemporanei)  con l'impiego di trasmettitori a scintilla che lavoravano solo su O.M. o O.L. L'artefice delle radio comunicazioni era stato il nostro Guglielmo Marconi da cui la professione di Marconista. Col passare del tempo sulle navi vennero installate nuove apparecchiature rice-trasmittenti alcune delle quali di produzione statunitense ( vedi Liberty Ships : RCA o Mac- Key ) o di produzione europea in generale o italiana in particolare come le ottime apparecchiature della Marconi o dell'Allocchio Bacchini o IRME,ecc.

Ma a bordo v'erano pure altre apparecchiature indispensabili come ad esempio il "Radio Direction Finder" RDF ( Radiogoniometro) per avere una conferma della rotta della nave. Con il RDF si rilevava la direzione del segnale di una stazione terrestre che lanciava su frequenze speciali in O.M. e con un nominativo internazionale di identificazione un segnale in grafia per far sì che l'operatore radio, ruotando la bobina del RDF o l'antenna giroscopica potesse rilevarne la direzione e l'angolo in gradi rispetto allo zero della bussola.


V'era pure il trasmettitore di soccorso da usare sulla 500 kc/s  in caso di emergenza, ovvero in mancanza di energia dai generatori. Detto trasmettitore era alimentato da batterie al Pb, ed il locale batterie era attiguo alla stazione radio o nelle sue vicinanze. Era compito del marconista provvedere alla carica delle batterie stesse e controllarne il livello della soluzione e la densità dell'elettrolito.


V'era ancora un ricevitore di "autoallarme"che veniva inserito quando il "wireless operator" smontava di guardia e questo ricevitore lo sostituiva . Come? Tale apparato era dotato di speciali valvole termoioniche ed era programmato per ricevere sulla 500 kc/s frequenza di soccorso uno speciale  segnale di distress che anticipa l'SOS, segnale composto da un determinato numero di linee e punti. Dopo tale ricezione suonava una forte suoneria che metteva in allarme il marconista in quanto era stato trasmesso un "Distress". E' ovvio che quando il marconista rientrava in servizio disinseriva l'autoallarme.


V'era infine, in caso di abbandono nave, un piccolo ricetrasmettitore in O.M. 500 Kc/s in dotazione su di una lancia di salvataggio. L'alimentazione era assicurata da una piccola dinamo azionata a mano da una manovella. Comunque, a prescindere dal tipo di apparecchiature, dal tipo di nave, ecc. il Marconista, nell'espletamento delle sue funzioni, aveva sulle spalle una tremenda responsabilità, in quanto oltre a garantire con le sue mansioni la sicurezza della vita umana in mare, aveva il compito di mantenere, oltre il contatto con le altre navi, il collegamento con la terraferma per il lancio e la ricezione di marconigrammi con l'Armatore, con le famiglie dell'equipaggio, con le Autorità marittime e con gli Agenti nei  porti. Ancora contatti con il Cirm ( Centro Internazionale Radio Medico), ricezione di bollettini meteo, rilevamenti RDF, e quant'altro attiene agli incarichi del Marconista. Egli aveva pure l'obbligo di osservare il segreto delle radiocomunicazioni su quanto trasmesso o ricevuto tranne che con il Comandante che era l'effettivo ricevitore del traffico in arrivo o in partenza.


Ma la responsabilità che pesava sulle spalle del Radio Operatore, era da ritenersi ancor più accentuata in quanto sulle navi da carico v'era un solo Operatore, solo con se stesso. Comunque sia, da anni il "Wireless Operator" non è più presente sulle navi mercantili sostituito dalla Tecnologia dei "GMDSS", ma a mio modesto parere e di altri, una ricetrasmittente con operatore radio rimane il mezzo più sicuro. Naturalmente occorrerebbero alcune stazioni radio costiere vecchia maniera per ricevere i segnali. C'è comunque da pensare che, come hanno eliminato gli ufficiali Marconisti, prima o dopo si sbarazzeranno pure degli ufficiali Macchinisti o dell'intero equipaggio con navi guidate da terra. Se ne parla da tempo. Personalmente ho navigato come "Wireless Operator" solo sei anni in gioventù, ma la "Professione" è rimasta nel mio "io" indimenticabile. (Da Vita e Mare, sett/ott 2015)