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24 aprile 2024, Aggiornato alle 19,49
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Politiche marittime

Masucci, "Nord Africa nuova frontiera"

Il presidente del Propeller Club rimarca l'importanza di questa zona per il business marittimo del Mediterraneo. A giugno una sessione dedicata al Naples Shipping Week


È noto che l'Africa del Nord rappresenta un territorio ancora parzialmente inesplorato per il commercio marittimo del Mediterraneo. In questa zona, oltre a transitare il 30% del petrolio mondiale, si stima che la stragande maggioranza del trasporto commerciale è via mare (con quote che vanno dall'85 al 92%). Così, già da qualche tempo è caccia aperta alla nuova frontiera dell'Europa del commercio.
Il Naples Shipping Week, evento internazionale che si terrà a giugno in gemellaggio con il Port&ShippingTech di Genova, terrà una sessione dedicata proprio a questo tema. Si chiamerà Campania e Italia come un ponte sul Mediterraneo, Aree di cooperazione per il cluster marittimo e industriale: focus su Nord Africa - lo sviluppo della Autostrade del Mare. Sono numerose le compagnie di base in Campania che operano nel Nord Africa attraverso il cabotaggio. Il seminario quindi rappresenterà un'importante occasione di confronto per gli operatori della regione. 
Secondo il presidente del Propeller Club Umberto Masucci non è la Cina, né il sudamerica ma il nordafrica la nuova frontiera per l'Europa del sud, una zona dove in futuro le opportunità di guadagno per gli operatori marittimi saranno sempre più alte. «Come emerso oggi durante l'Africa Summit (evento tenutosi oggi a Milano e organizzato dalla Camera di Commercio locale ndr) i paesi rivieraschi del Nord Africa rappresentano la Cina d'Europa – afferma Masucci - più di 170milioni di abitanti ed un Pil di oltre un trilione di dollari possono trasformare quest'area nella vera locomotiva del Mediterraneo». 
Per il trasporto via mare le opportunità sono tante. «Le attività marittime – continua Masucci - sono strategiche visto che nell'area transita oltre il 30% del petrolio mondiale e visto che i Paesi dell'area basano il loro commercio sul trasporto marittimo per una quota che va dall'85 al 92%. Oltre il 70% del commercio fra Italia e Mediterraneo, per un valore superiore ai 40 miliardi di euro, è collegato ai traffici marittimi e si prevede un ulteriore sviluppo delle attività marittime in tutta l'area». 
 
Nella foto da sinistra Philippe De Gauw, presidente Propeller Club europei, Albert Onate, presidente del Propeller di Barcellona, e Umberto Masucci.