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20 aprile 2024, Aggiornato alle 11,43
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Politiche marittime

Marina, parte da Napoli il monitoraggio dei fondali

Nelle acque intorno al molo San Vincenzo le prime operazioni del progetto "Port and coastal survey"


Cosa si nasconde nei fondali del golfo di Napoli? Strane formazioni naturali mai viste da occhio umano (forse). Animali marini sconosciuti (meno probabile). Manufatti di ogni forma e dimensione (certamente). Una risposta precisa a questi dubbi potrà giungere dalla nuova operazione della Marina Militare denominata "Port and coastal survey" che punta alla mappatura dei fondali marini nelle acque degli otto principali scali del Sud Italia, utilizzando sistemi all'avanguardia. Il progetto, che parte appunto dal capoluogo campano, è rivolto alle regioni convergenza e finanziato per metà dal ministero degli Interni e per l'altro 50% dalla Ue attraverso il Pon. Al lavoro ci sono due squadre specializzate della marina che possono contare su una strumentazione di tutto rispetto: un gommone Uss10A che naviga con o senza operatore ed ha un sonar scafo e un sonar rimorchiato; un mini sommergibile filoguidato Pluto Plus con sonar, telecamera e bracci manipolatori equipaggiato anche per la distruzione di oggetti e un veicolo subaqueo autonomo capace di operare, con una autonomia da quattro a sette ore, su percorsi pre-programmati per la mappatura dei fondali. L'attrezzatura in dotazione ai due team, uno di base ad Augusta, in Sicilia, e l'altro a Taranto, è capace di "coprire in pochi giorni - spiega Mirko Leonzio, tenente di vascello e comandante del nucleo Sdai (Servizio Difesa Antimezzi Insidiosi) – un'area molto grande come abbiamo fatto al porto di Napoli nei giorni scorsi, facendo una mappatura di una vasta area intorno al molo San Vincenzo e verso il Beverello. Abbiamo avuto 36 contatti sensibili nella zona, trovando grossi copertoni, catene, e tre ordigni che abbiamo poi distrutto". Sono stati rinvenuti anche degli inquietanti fusti vuoti che avrebbero potuto contenere (ma questa è una supposizione) materiali tossici abbandonati in mare da organizzazioni criminali.