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25 aprile 2024, Aggiornato alle 19,07
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Infrastrutture

Marina di carrara, parte la prima mega-turbina per l'Australia

Ha le dimensioni di un palazzo di sei piani il primo dei cinque grandi moduli industriali realizzati dalla General Electric Oil & Gas - Nuovo Pignone nell'area retroportuale dello scalo toscano |  fotogalleria


E' partito ieri dal porto di Marina di Carrara il primo dei cinque grandi moduli industriali integrati con una mega-turbina costruiti nello Yard di Viale Zaccagna (Area retroportuale) da General Electric Oil & Gas – Nuovo Pignone. Il modulo, imbarcato sulla nave Yamato di bandiera Giapponese, servirà alla generazione di energia elettrica  per il progetto "Gorgon", finalizzato alla produzione di gas naturale liquefatto in Australia, a Barrow Island, all'interno di un'area protetta.
Il modulo ha le dimensioni di un palazzo di 6 piani: pesa 2.300 tonnellate, è lungo 50 metri, largo 21 e alto 25 metri. Le complesse operazioni di trasporto dall'area retroportuale al porto sono state effettuate dalla società "Mammoet" utilizzando un carrello  composto di 576 ruote in accelerazione da 6 motori Mercedes, di proprietà. Per la realizzazione di questa commessa, del valore di 1,7 miliardi di dollari, la Regione Toscana, la Provincia di Massa-Carrara, il Comune di Carrara,  il Comune di Massa, il Nuovo Pignone S.p.A. e la Porto di Carrara S.p.A. hanno sottoscritto il  Protocollo per lo sviluppo, l'industrializzazione ed il consolidamento occupazionale del polo industriale "Nuovo Pignone" di Massa-Carrara.
Alla base dell'accordo vi è un progetto industriale presentato dal Nuovo Pignone, azienda che fa parte del gruppo multinazionale General Electric Oil&Gas, storicamente insediata nell'area con uno stabilimento e vari magazzini. In particolare, i nuovi investimenti hanno consentito lo sviluppo di piattaforme tecnologiche per l'assemblaggio di grandi "moduli energetici" composti da macchinari prodotti negli stabilimenti di Firenze e Massa Carrara.
L'intero progetto ha avuto ripercussioni positive anche per il porto di Marina di Carrara ed il suo indotto, in quanto è stato richiesto il coinvolgimento attivo di tutti quanti a vario titolo operano all'interno dello scalo. "Questo eccezionale imbarco - afferma il Presidente dell'Autorità portuale di Marina di Carrara, Francesco Messineo - dimostra che il valore strategico di un porto, a beneficio dell'economia del un territorio che lo ospita, non dipende solo dalle dimensioni delle sue infrastrutture quanto, piuttosto, dall'efficienza della sua organizzazione e delle sue connessioni con i siti produttivi. Se l'area industriale di Carrara non avesse goduto di un simile sbocco a mare – aggiunge Messineo - la commessa di General Electric, con le sue notevolissime ricadute in termini di sviluppo economico ed occupazionale, sarebbe stata inevitabilmente destinata ad un altro sito di produzione all'estero".