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29 marzo 2024, Aggiornato alle 14,44
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Cultura

Mari e oceani, una sfida per i geografi

L'interfaccia terra-mare, nuova dimensione della visione geopolitica. La riflessione di Decio Lucano


di Decio Lucano - DL News 

L'autorevole rivista La Revue Maritime di luglio 2017 edita dall'Institut Francais de la Mer ospita un interessante articolo di Florence Smits, Inspectrice générale de l'Education nationale, dal titolo Mari e oceani: una sfida per i geografi. Se ci riferisce all'etimologia, la geografia è lo studio della Terra (70% coperta dal mare). Se la storia, scienza cronologica studia la distribuzione degli avvenimenti nel tempo, la geografia scienza corografica studia la distribuzione degli uomini e dei fenomeni sulla Terra. Scienza sociale, la Geografia, al di là degli aspetti fisici e umani, s'interroga sulla costruzione e la produzione degli spazi, sui fattori di unità e diversità sulla superficie del globo. Essa cerca di comprendere le società, riflettere sui territori (nuovi paradigmi della geografia umana) e come si organizzano tra loro, e non soltanto enumerare e identificare le aree e gli spazi. Questo approccio alla geografia arricchisce la conoscenza dei mari e degli oceani e rinnova l'interesse per i territori.

Non solo mari e litorali ovviamente, l'uomo è sempre al centro delle ricerche, la geografia s'interroga sulla localizzazione dei fenomeni, la loro estensione e i limiti, la loro origine e implicazioni. L'interfaccia terra-mare, una sfida per capire gli spazi marittimi, la nuova dimensione della visione geopolitica, ripensando le grandi zone popolate della terra, le metropoli diventate smisuratamente abitate, quasi stati negli stati, le produzioni dell'energia, le connessioni intergeografiche nuove. La scuola francese di geografia sin dal 1970 si è dotata di una metodologia per sviluppare e analizzare questa materia approfondendo lo studio dei mari e degli oceani (si veda la meteorologia come spazio...) in una unione tra il mondo marittimo e quello terrestre al servizio della società umana. Ne sono testimonianze ad esempio i link sottomarini dove le  nuove tecnologie Ict, informazioni e comunicazioni sono all'avanguardia.

    
Una nota dolente. La nostra scuola aveva (ha?) abolito la materia Geografia ormai da diversi anni; ricordo con sorpresa qualche anno fa un ragazzo di quindici anni che frequentava l'istituto nautico domandarsi dov'è l'Australia, lo chiedeva quasi disperato perché a scuola non aveva mai "incontrato" la Geografia come materia di studio. La lezione che ci viene dalla Francia dimostra come la Geografia ha superato la Storia come materia utile a capire il mondo attuale che, come il cubo di Rubik  o come le placche terrestri, si sta fondendo non solo morfologicamente tra popoli e territori. Ma è l'uomo che, confuso da ideologie e corruzione, non trova la rotta giusta.