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25 aprile 2024, Aggiornato alle 19,07
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Mare Mostrum, 4 reati al giorno in Campania

Legambiente presenta i dati dello scorso anno sul numero di infrazioni legate alle coste. Abusivismo edilizio la piaga principale


Quattro reati al giorno, 3 infrazioni per ogni km di costa per un totale di 1.514 infrazioni, 2.577 persone denunciate o arrestate e 1.030 sequestri effettuati. Sono i numeri del "caso Campania" resi noti da Legambiente in occasione della presentazione del Mare Mostrum 2010. Le storie di mare in Campania raccolte da Legambiente sono quasi sempre storie di soprusi ed illegalità: veleni scaricati nel golfo, rifiuti e scarichi fuorilegge, petrolio, bracconieri e cemento che dilaga sul demanio. Il mattone illegale continua a essere una piaga della Campania. E sono le coste che pagano il prezzo più alto. La Campania, con 702 infrazioni e 480 sequestri, si piazza seconda a poca distanza dalla Sicilia per casi accertati di abusivismo sul demanio marittimo nell'ultimo anno. Detiene il primato invece per il numero di persone arrestate o denunciate, che sono ben 1.363, il 25% del totale nazionale.
Epicentro dell'illegalità la periferia di Napoli, l'isola di Ischia, la Costiera Amalfitana e la penisola Sorrentina dove, secondo i dati della Procura generale della Repubblica di Napoli, a ottobre 2009 erano stati abbattuti 106 immobili. In Campania il servizio della depurazione copre solo il 67% della popolazione, lasciando scoperti quasi 2 milioni di cittadini. A Napoli sono 150mila gli abitanti ancora non allacciati al servizio di depurazione. Citazione d'obbligo per la provincia di Caserta che anche quest'anno fa registrare appena un terzo di costa balneabile sul totale del proprio litorale. C'è, poi, l'emergenza pesca di frodo, o meglio illegale, denuncia Legambiente. La Campania è leader per il pesce sequestrato con 182.740 kg e 466 attrezzatura di pesca sequestrati. «La pesca abusiva, il cemento illegale sulle coste e l'assenza di depurazione rappresentano dunque quei fardelli di illegalità che è difficile scrollarsi di dosso - sottolinea Michele Buonomo, presidente regionale Legambiente - Davanti a questi numeri, le amministrazioni centrali e locali devono fare scelte chiare ed inequivocabili».