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16 aprile 2024, Aggiornato alle 15,53
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Politiche marittime

Malesia, contro i pirati arriva la Star

La Guardia costiera del paese ha deciso di mettere in campo l'antiterrorismo contro gli attacchi dello Stretto di Malacca


Una forza marittima e area contro la pirateria dello Stretto di Malacca che metta in campo nientemento che la Special task and rescue (Star) della Malesia, la forza antiterrorismo della Malaysian maritime enforcement agency (Mmea), la guardia costiera del paese. Lo ha annunciato ieri la stessa "Capitaneria" malesiana, rispondendo a un numero di attacchi e abbordaggi pirata che dall'inizio dell'anno, nella zona di Malacca e dello Stretto di Singapore, hanno colpito 70 navi, il numero più alto dal 2008. L'ultima nave attaccata, Maersk Lebu, portacontainer da 106mila tonnellate. 
 
L'impiego di questa forza antiterrorismo avverrà a bordo dei mercanili. In pratica, com'è successo per la la pirateria del golfo di Aden, quando necessario gli uomini Star potranno salire a bordo delle navi che transitano nei tratti di mare più pericolosi. In più, l'Mmea (che ha poteri militari più marcati rispetto alla guardia costiera italiana) potrà impiegare gli elicotteri della Star, guidati dal primo ammiraglio, e direttore della Mmea, Zulkifili bin Abu Bakar. «Non posso dire quanto personale sia, per motivi di sicurezza – spiega – ma vi assicuro che sarà grande abbastanza da affrontare ogni attacco».

Singapore, Malesia e Indonesia già da tempo coordinano operazioni di polizia nello Stretto di Malacca e a Sud del Mar Cinese. La pirateria, qui, è un fenomeno presente quantomeno da quando lo è tra le coste occidentali e orientali dell'Africa. «Rimane però la necessità di una forza di difesa anche nelle ore notturne» sottolinea Mark Thomas, manager dell'agenzia di sicurezza marittima Dryad Maritime di Singapore.

Nel mondo, nella prima metà dell'anno, gli attacchi pirata sono aumentati: 134 incidenti, rispetto ai 116 del semestre 2014. Un dato in controtendenza, dopo un lungo periodo di relativa calma, quando ormai le rotte al largo della Somalia sono oggi molto più sicure degli anni tra il 2008 e il 2011, contrassegnati da sistematici e capillari assalti armati alle navi mercantili, con sequestri e richieste di riscatto.