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17 aprile 2024, Aggiornato alle 18,17
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Logistica

L'Europa lancia la rivoluzione Ten-T

Nove corridoi che collegheranno il centro con l'Oriente. Una spesa che al 2030 dovrebbe raggiungere i 250 miliardi


È una riforma radicale dicono dalla Commissione europea, la più grande riforma della politica infrastrutturale mai realizzata fin dai suoi esordi negli anni ‘80. Ieri sono state pubblicate le carte che ridisegnano i nove corridoi principali che formeranno le arterie dei trasporti Est-Ovest nel mercato del Vecchio Continente. Tanto per farsi un idea, il budget previsto da qui (2014) al 2020 è di 26 miliardi di euro. Serviranno da base per i progetti privati, che dovrebbero far salire la spesa fino a 250 miliardi, un capitale di "avviamento" per stimolare altri investimenti degli Stati membri destinati a completare collegamenti transfrontalieri difficili e linee che altrimenti non sarebbero costruite. Sono le nuove reti transeuropee di trasporto (Ten-T) che includono tutto il traffico interno in tutte le sue forme: strade, ferrovie, aeroporti, fiumi e canali.
Nove corridoi principali, detti corridoi della rete centrale: due nord-sud, tre est-ovest e quattro diagonali. Ovvero:
 
• Corridorio Baltico-Adriatico.
• Mare del Nord-Mar Baltico.
• Mediterraneo.
• Orientale-Mediterraneo Orientale.
• Scandinavo-Mediterraneo.
• Reno-Alpi.
• Atlantico.
• Mare del Nord-Mar Mediterraneo.
• Reno-Danubio. 
 
 
La rete centrale collegherà:
• 94 grandi porti europei con linee ferroviarie e stradali,
• 38 grandi aeroporti con linee ferroviarie che portano alle città principali,
• 15mila chilometri di linee ferroviarie convertite ad alta velocità,
• 35 progetti transfrontalieri destinati a ridurre le strozzature.
Entro il 2030 dovranno essere tutti completati, ma questo dipenderà dal successo dei negoziati in corso sul quadro finanziario pluriennale 2014-2020. Per dare la priorità alle connessioni est-ovest, quasi la metà dei finanziamenti (11,3 miliardi) sarà riservata esclusivamente ai paesi dell'obiettivo di coesione. L'obiettivo finale è fare in modo che entro il 2050 la maggioranza dei cittadini e delle imprese europei non disti più di trenta minuti di viaggio dalla rete principale. La rete centrale dovrà essere completata entro il 2030. «L'Europa non potrà crescere e prosperare senza buone connessioni» ha detto il vicepresidente della Commissione europea e responsabile dei Trasporti Siim Kallas, parlando della creazione di «una rete europea dei trasporti robusta e capace di promuovere la crescita e la competitività, che collegherà l'est all'ovest e sostituirà il puzzle attuale con una rete autenticamente europea». Insomma, l'Europa ci crede molto, deve crederci visto che da qui dipenderà la geografia logistica del futuro.