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19 aprile 2024, Aggiornato alle 09,15
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Infrastrutture

Le proposte della Consulta Nautica per rilanciare la blu economy

Dagli Stati generali dl settore, riunitisi sabato a Roma, un appello al Governo per arginare la fuga dei diportisti verso i porti stranieri in conseguenza dei duri provvedimenti fiscali

Questa estate oltre 35mila diportisti italiani e stranieri hanno abbandonato le coste della Penisola per approdare nei più economici porti francesi e croati, come conseguenza dei duri provvedimenti fiscali del Governo che si sono abbattuti anche sulla nautica. E' quanto emerge dai dati presentati nel corso degli Stati generali della nautica, riunitisi sabato scorso al Salone del Mare di Roma.
Con il mercato interno diminuito del 60% e le esportazioni di circa il 33%, secondo le rilevazioni di Ucina, le principali associazioni della nautica rilanciano con un progetto unitario volto a salvare un settore che fino al 2008 contribuiva al Pil con quasi 6 miliardi di euro. "L'Italia vanta circa 8.000 Km di costa, la maggior parte della quale è balneabile - ha detto Mauro Mannocchi, presidente Fiera di Roma -. Favorire lo sviluppo turistico e sportivo delle nostre coste rappresenta la strada giusta per uscire dalla crisi economica".
La Consulta dell'Utenza Nautica rilanciare soprattutto la nautica dei piccoli diportisti, una grande realtà di veri appassionati del mare in grado di muovere tutta l'economia diportistica, ma inspiegabilmente anche i più controllati dal punto di vista fiscale. Costituita lo scorso 19 giugno, la Consulta nasce dalla volontà di interloquire con le istituzioni e dare maggior vigore a nuove proposte per arginare i danni provocati dalla crisi economico-finanziaria. Ne fanno parte Assonautica, Federazione Italiana Canoa Kayak, Federazione Italiana Canottaggio, Federazione Italiana Motonautica, Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee, Federazione Italiana Vela, Lega Navale Italiana e Nautica Editrice.