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28 marzo 2024, Aggiornato alle 16,33
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Eventi

La paperella gigante di Florentijn Hofman

Un'installazione galleggiante che sta facendo il giro del mondo (e dei porti). 200 paperelle di gomma che ne formano una alta 16 metri |  fotogalleria


di Paolo Bosso 
 
«La paperella di gomma non ha frontiere, non discrimina le persone e non ha connotazioni politiche. L'amichevole, galleggiante paperella di gomma ha proprietà curative: può alleviare le tensioni del mondo così come può stabilirle. La paperella di gomma è morbida, amichevole e adatta a tutte le età!». E' questo l'esergo online che accompagna l'installazione galleggiante dell'artista olandese Florentijn Hofman, classe 1977. Un'enorme paperella galleggiante che dal 2009 sta girando i porti di mezzo mondo.
Non ci sono fini commerciali, né promozionali, soltanto arte, ovvero lo stupore di trovarsi di fronte a qualcosa di inaspettato mentre si passeggia sul lungomare (o il lungofiume) del proprio porto. E non c'è luogo migliore di un porto, senza confini e aperto al mondo, per ospitare questo inusuale oggetto bizzarro.
Il progetto nasce nel 2009 ed è il primo di un pacchetto di installazioni battezzato Z33Rubber Duck, come è stata semplicemente battezzata, allora era alta un metro meno dell'attuale, ma già viaggiava in giro per i porti del nordeuropa.
Nel 2010 la paperella cambia, arriva a 16 metri e mezzo, e parte per un nuovo tour che da Limburgo, città portuale tedesca a 300 chilometri dal mare, la porta a Hasselt, Genk, Neerpelt, Lommel Maasmechelen e Oud-Rekem, tutte città portuali fluviali nordeuropee dell'entroterra tra i confini tedeschi e olandesi. Città ubique, proprio a voler sottolineare, come spiega Hofman, «un'opera d'arte amichevole che non conosce confini». Sempre più gente vuole vederla e si moltiplicano i porti che vogliono ospitarla. Con il suo lento annuire, nel 2012 la paperella varca gli oceani e viaggia verso Osaka, Sydney, San Paolo, Amsterdam. Il 2 maggio è arrivata a Hong Kong e ci resterà per qualche settimana. Dopodiché punterà il becco verso Occidente per tornare in patria, in Belgio, fino a fine agosto, dove sarà esposta nei porti fluviali di Lommel, Neerpelt, Bocholt e Hasselt.
 
 
Ad Hong Kong, nell'ex colonia inglese, Hofman ha spiegato così ai giornalisti il valore della sua opera: «Viviamo in un solo pianeta, con una sola famiglia. Tutti i mari del mondo formano un'unica vasca da bagno globale che tiene le persone insieme e le rende un'unica famiglia. Questo significa che dobbiamo prenderci cura l'uno dell'altro. Siamo responsabili per questo pianeta, dobbiamo essere responsabili della nostra casa e del nostro bagno, questa è l'idea». Rubber Duck è alta 16 metri e mezzo - tre metri meno della più alta al mondo - larga altrettanto e lunga 19, e non è gonfiabile. Questo perché, visto che a quanto pare sono state cucite a mano 200 paperelle vere (quelle che si usano nella vasca) per realizzarla, non sarebbe stato accettabile correre il rischio di vedersi bucare e afflosciare inesorabilmente la propria creatura. Rubber Duck poggia su una chiatta-ventola da 13 metri di diametro che all'occorenza, per esempio all'arrivo in un porto, si accende e la tira su, pronta per essere esposta ai fotografi. Sul retro - sì, proprio lì – una cerniera lampo gigante permette a chi di dovere di entrare e controllarne lo stato di salute. 
 
(foto in copertina: news.cn)