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19 aprile 2024, Aggiornato alle 18,53
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Politiche marittime

Isole Egadi, uno scudo contro la pesca a strascico

Per tutelare l'area marina protetta, sono stati posizionati altri 80 dissuasori alle reti illegali a Levanzo e Marettimo


Le Isole Egadi dichiarano guerra alla pesca a strascico. Nell'area marina protetta più grande d'Europa, con i suoi quasi 54mila ettari di estensione, sono stati posizionati altri 80 dissuasori alle reti illegali a Levanzo e Marettimo dopo i 72 installati nel 2012 attorno a Favignana. I dissuasori antistrascico sono costituiti da un blocco di calcestruzzo a basso impatto ambientale, del tipo sea-friendly, con Ph uguale a quello dell'ambiente acquatico marino, per facilitare l'attecchimento degli organismi marini e il ripopolamento ittico. I moduli sono muniti di rampini in acciaio fatti ad uncino, in grado di intercettare la rete, renderla inutilizzabile e rilasciarla, per evitare pericolo per l'imbarcazione a strascico. Degli ulteriori 80 moduli di questa superbarriera, 40 sono stati appena immersi: altri 40 seguiranno tra il 2016 e 2017. L'iniziativa è finanziata dalla Rio Mare.


L'area protetta ospita la prateria di posidonia oceanica più estesa del Mediterraneo (7mila ettari). Questa pianta produce, a parità di estensione, 2,5 volte l'ossigeno della foresta Amazzonica, assorbendo Co2 in grande quantità. "Grazie ai dissuasori abbiamo ritrovato i pesci persi negli anni", ha detto il sindaco delle Isole Egadi e presidente dell'area marina, Giuseppe Pagoto.