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25 aprile 2024, Aggiornato alle 19,07
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Infrastrutture

Ischia e Sorrento, Capitaneria regolamenta navigazione e ancoraggio

Al via due ordinanze a seguito del decreto "salva coste" del governo. Impatto soft sulle coste del parco di Punta della Campanella. Più difficile la soluzione per Ischia


Sono in via di emanazione due ordinanze della Capitaneria di porto di Napoli che riguardano il decreto dei ministri dei Trasporti Passera e Ambiente Clini circa la navigazione e l'ancoraggio in aree sottocosta definite sensibili.  La normativa del governo, varata lo scorso marzo, è stata molto contestata in quanto penalizzante, sopratutto per le navi da crociera obbligate, la dove non potevano ormeggiare nei porti, ad ancorare a due miglia dalla costa. Capri, Sorrento, Ischia, Procida, ma anche Amalfi, Positano, oltre Portofino, Venezia ed altre località a forte vocazione turistica hanno protestato forte. Il rischio era veder scomparire il ricco traffico dei crocieristi in visita alle località turistiche. A seguito, però, delle direttive interpretative al decreto è stato consentito alle Autorità marittime di intervenire operando scelte che, senza colpire i fondamenti della normativa, la dove era possibile anche per esigenze ambientali, di emettere ordinanze tali da rendere più soft le norme del decreto.
Il Direttore marittimo della Campania e comandante del porto di Napoli, Domenico Picone, nel corso di una conferenza stampa tenuta nella tarda mattinata presso la Capitaneria di porto ha affrontato i temi caldi che riguardano la problematica in Campania.
Due le aree sensibili lungo le nostre coste. "Quella che riguarda la vasta zona -ha evidenziato Picone- che va da Amalfi, Positano fino a Sorrento e trova il suo vertice a Punta della Campanella e quella di Ischia". Per la prima c'era da risolvere il problema che la zona vietata al transito e ancoraggio investiva in pieno le bocche di Capri. "Vietando la navigazione tra le bocche di Capri -ha spiegato Picone- tutte le navi al di sopra delle 500 tonnellate avrebbero dovuto circumnavigare l'isola. Questo avrebbe portato a un maggior aumento dei costi, per maggior consumo di carburante, e tempi di percorrenza più lunghi". L'ordinanza in via d'emanazione prevede sostanzialmente che la zona interdetta viene ridotta ad un miglio e la zona d'ancoraggio a Sorrento (nella foto)viene individuata un poco più a occidente del porto di Marina Piccola. "Cambia poco -ha affermato Picone- rispetto a quanto veniva fatto prima del decreto ministeriale. Però con questa ordinanza abbiamo disciplinato il traffico delle lance, battelli e tender delle navi da crociera sia in arrivo sia in partenza dal porto di Sorrento".
Cambia invece ad Ischia, l'altra area molto sensibile del comprensorio napoletano e dove, più delle altre, si era sollevata la protesta di operatori turistici, albergatori, guide ed altro terziario del turismo che alle crociere sull'isola fanno riferimento. Ad Ischia la situazione è più difficile in quanto l'isola, come Procida, è all'interno di dell'Area marina protetta Regno di Nettuno. Pertanto, l'ancoraggio rimane impraticabile. "Stiamo cercando soluzioni diverse -ha commentato Picone- come quella di realizzare una boa d'ancoraggio, in un posto idoneo dell'area protetta, i cui corpi morti non vadano a incidentare sulla natura del luogo. I tempi non saranno brevi, stiamo studiando, assieme alla Stazione Dohrn di Napoli, tutte le soluzioni praticabili. Ma per questa stagione sicuramente non sarà possibile".