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18 aprile 2024, Aggiornato alle 19,59
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Infrastrutture

Porto di Venezia, tesoretto da 42 milioni nel 2018

Comitato gestione approva bilancio di previsione. Tasse portuali, d'ancoraggio e canoni demaniali in linea con quest'anno


Tra tasse d'ancoraggio, tasse portuali e canoni demaniali l'Autorità di sistema portuale (Adsp) dell'Adriatico Settentrionale (Venezia) prevede di incassare nel 2018 quasi 42 milioni di euro. L' ha calcolato il Comitato di gestione che ha approvato il bilancio di previsione 2018.

«Un buon bilancio che ci consente consistenti investimenti in infrastrutture, e di guardare ai prossimi anni con fiducia. Oggi siamo a livello di bilancio di previsione; in prospettiva ed in corso d'anno si studieranno interventi per rafforzare l'azione e per ridurre ulteriormente i mutui sottoscritti», commenta il presidente dell'Adsp, Pino Musolino.

Altri 79 milioni di euro sono previsti arrivare dal fondo perequativo, dal fondo Iva, dai fondi già stanziati dalla Legge di Stabilità 2016 e dall'Accordo di Programma siglato con il ministero dello Sviluppo Economico, destinati all'infrastrutturazione dell'area Ex Montesyndial e al potenziamento della rete infrastrutturale di Porto Marghera, la quale insieme ai dragaggi vede un intervento di circa 90 milioni complessivi, il valore più alto mai registrato dal 2010 ad oggi dal porto di Venezia. Gli escavi dei fondali, presisa l'Adsp, è una spesa destinata a crescere, «in risposta ad una specifica aspettativa degli operatori».

«Un approccio attento che tiene conto di una ripresa economica ancora fragile e non omogenea ma orientata a sostenere gli investimenti per mantenere competitivo ed attrattivo lo scalo e, in generale, l'economia della Regione, in linea con il ruolo che la riforma dei porti affida ora alle Autorità di sistema», ha concluso Gianandrea Todesco, direttore della direzione programmazione e Finanza dell'Adsp.