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24 aprile 2024, Aggiornato alle 19,49
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Politiche marittime

Venezia, grandi navi tra Vittorio Emanuele e Marghera

L'autorità portuale deposita al governo due percorsi alternativi a San Marco: un canale o un terminal nuovo


Canale Vittorio Emanuele o nuovo terminal a Porto Marghera. Sono queste le due soluzioni alternative per le grandi navi a Venezia che l'Autorità di sistema portuale (Adsp) dell'Adriatico settentrionale ha proposto al governo. L'authority ha reso noto di aver depositato presso il ministero dei Trasporti un dossier contenente tutti gli studi e le simulazioni realizzate nel corso degli ultimi mesi dall'Adsp. Le analisi condotte mostrano che le soluzioni per risolvere l'annosa questione della crocieristica a Venezia «ci sono e sono percorribili in breve tempo».

Il dossier, che dovrà essere integrato anche dalle valutazioni di sicurezza della Capitaneria, mira, spiega l'authority, «a fornire al governo gli strumenti scientifici per poter prendere una decisione definitiva, compatibile con la città e con il suo sviluppo economico, anche portuale». I test hanno preso in considerazione due ipotesi che riguardano il Canale Vittorio Emanuele e il posizionamento di un nuovo terminal crocieristico a Porto Marghera.

L'accesso alternativo al porto di Venezia da parte delle navi da crociere è nato all'indomani dell'incidente della Costa Concordia (13 gennaio 2013), che ha portato in poche settimane alla scrittura e alla firma del cosiddetto decreto "anti-inchini" o Clini-Passera che di fatto deve ancora essere attuato completamente. 

Canale Vittorio Emanuele
Le analisi condotte, anche grazie all'uso del simulatore navale, dimostrano che il Canale Vittorio Emanuele è percorribile e può consentire alle navi da crociera di ovviare il passaggio davanti San Marco raggiungendo il terminal di Marittima tramite l'ingresso per  la bocca di porto di Malamocco. Il canale è già un canale di grande navigazione inserito nel piano regolatore portuale e realizzato nel 1922 per consentire alle merci di raggiungere Porto Marghera, allora appena costruita. L'uso del Canale Vittorio Emanuele, precisa l'Adsp, «non prevede in alcun modo l'adeguamento del canale dei Petroli ma solo del tratto tra l'area Nord di Porto Marghera e la Marittima».
 
Nuovo terminal a Marghera
L'area interessata è quella del canale industriale Nord. In parte dismessa, non presenta particolari commistioni con gli altri traffici presenti a Porto Marghera, vicina alle principali arterie di connessione con aeroporto e autostrade e sufficientemente vicina e lontana dal centro storico di Venezia. L'area da attrezzare con un nuovo terminal crociere contribuirebbe, spiega l'Adsp, «a creare una zona intermedia di raccordo tra la città e il porto».

«Ritengo che in passato si sia sprecato troppo tempo in proposte che hanno avuto il solo risultato di contrapporre diverse opinioni, fazioni e interessi sul tema senza portare ad alcun risultato, anzi esacerbando gli animi e rischiando di distruggere l'enorme lavoro e gli investimenti che hanno fatto di Venezia il miglior home port del Mediterraneo», commenta il presidente dell'Adsp, Pino Musolino.