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18 aprile 2024, Aggiornato alle 19,59
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Logistica

Mef firma Sportello unico doganale

Attivato l'articolo 20 della riforma dei porti. Da oggi i 18 enti di controllo si dovranno coordinare con l'Agenzia delle dogane. Tempi di rilascio merce più stretti


di Paolo Bosso

A un anno dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale della riforma dei porti, arriva lo "sportello unico doganale", istituto che raggruppa i ben 18 enti di controllo che controllano le merci esportate via mare, imponendo tempi più stretti con azioni coordinate, concentrate e telematizzate. Il ministero dell'Economia e delle Finanze ha firmato il decreto interministeriale che applica l'articolo 20 della legge di riforma dei porti (d.lgs. 169 del 4 agosto 2016).

Da oggi un tavolo coordinerà l'affollato e burocraticamente contorto processo di controllo della merce che arriva e parte dai porti italiani. I 18 enti responsabili sono obbligati a integrare i processi di competenza, di cui rimangono titolari, per offrire alle imprese un'interfaccia unitaria, la cosiddetta single windows/one stop shop, consentendo il rilascio telematico dei documenti e la digitalizzazione di tutta la catena burocratica. Gli enti di controllo dovranno coordinarsi per concentrare le verifiche e saranno diretti dall'Agenzia delle dogane. I controlli documentali, recita l'articolo, dovranno svolgersi entro un'ora, mentre quelli sulla merce entro cinque ore. Una misura attesa da tanto tempo, «la prima mossa che efficienta la logistica pubblica italiana dopo anni», secondo Bartolomeo (Mino) Giachino, ex sottosegretario con Berlusconi premier e responsabile tra il 2009 e il 2012 del Piano nazionale della logistica.

Al momento del controllo merceologico gli operatori debbono presentare, oltre alla dichiarazione doganale, fino a 68 istanze a 18 amministrazioni, trasmettendo ad ognuna dati molto simili, in alcuni casi identici, per ottenere autorizzazioni, permessi, licenze e nulla osta, quasi sempre su carta. I controlli principali sulla merce nei porti riguardano per lo più pratiche sanitarie, fitopatologiche e veterinarie. Proprio nei giorni scorsi Confetra sollecitava l'attivazione dello sportello unico coordinato dall'Agenzia delle dogane, uno strumento, secondo il presidente Nereo Marcucci, che contribuirebbe al recupero di quei traffici destinati all'Italia ma che arrivano via terra da altri porti. In ballo, secondo i calcoli di Confetra, ci sarebbe un ritorno di circa dieci miliardi di euro l'anno. Si tratta, spiega Giachino, di «merce destinata a grandi gruppi manifatturieri del Nord del nostro Paese» che oggi «arriva a Anversa o a Rotterdam proprio a causa delle nostre disfunzioni nei controlli radiometrici o del fitopatologo». La prima configurazione dello sportello unico doganale risale al 2003 su proposta dell'Agenzia delel dogane. È stato attivato a luglio 2011, con le modalità previste dal decreto attuativo del presidente del Consiglio 242/2010.