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29 marzo 2024, Aggiornato alle 14,44
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Fincantieri-Stx, tutto rimandato a settembre

Il vertice Le Maire-Padoan ribadisce le posizioni distanti ma anche la "volontà di superare le differenze". Il 27 settembre bilaterale Gentiloni-Macron


È rimandato a settembre il nodo tra Fincantieri ed Stx/Saint-Nazaire. Posizioni distanti ma tutto sommato intenzionate a negoziare quelle emerse dal vertice italo-francese, tenutosi il primo agosto, che ha visto il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire (foto a sinistra), volare a Roma dall'omologo italiano Pier Carlo Padoan (a destra) e dal ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, per ridiscutere i termini degli accordi tra Fincantieri ed Stx sull'acquisizione dello stabilimento navale di Saint-Nazaire. Il nodo risiede in pochi punti percentuali, sulla carta, ma in realtà è diventato un rapporto di forze politico più che industriale, elettorale più che imprenditoriale. Se ne riparlerà il 27 settembre, giorno del vertice bilaterale di Tolosa tra i premier Paolo Gentiloni ed Emmanuel Macron. Fino ad allora si lavora per cercare di raggiungere un nuovo accordo per la gestione di uno dei più importanti e grandi stabilimenti navali d'Europa. Al momento Le Maire propone una distribuzione delle quote perfettamente paritaria con l'attività industriale affidata a Fincantieri. Padoan dall'altro lato non ha intenzione di rivedere la distribuzione delle quote, ribadendo la legittimità degli accordi firmati ad aprile con cui Fincantieri, tramite un head of terms, acquisiva, per quasi 80 milioni di euro, il 48 per cento di Stx France con l'opzione di acquisire altre quote in futuro. La Francia vuole invece avviare una collaborazione industriale, civile e militare, paritaria, dando a Fincantieri la gestione delle commesse.

A sottolineare lo stallo attuale della trattativa ci pensa la nota congiunta Le Maire-Padoan-Calenda. «La quota di Fincantieri in Stx France – si legge - verrà definita in linea con il suo ruolo industriale di guida». Non c'è altro, si prende tempo e si negozia nuovamente in vista del vertice bilaterale di fine settembre. Viene espresso il «forte rammarico» italiano per la decisione francese di nazionalizzare Saint-Nazaire. Si esprime la «volontà di superare le differenze sull'equilibrio nella struttura del capitale Stx». Si condivide «l'obiettivo di avanzare verso una forte alleanza sia in campo civile che militare. Dalla combinazione delle capacità di Fincantieri, Stx e Naval Group potrebbe nascere un leader europeo di portata globale».
 
Il vertice è la conseguenza della rinegoziazione degli accordi di aprile con il governo Hollande con cui Fincantieri (controllato dalla finanziaria statale Fintecna) acquisiva per circa 80 milioni di euro parte delle quote di Stx France, accordo rimesso in discussione dal premier d'oltralpe Emmanuel Macron poco più di un mese dopo e terminato la settimana scorsa con l'esercizio del diritto di prelazione da parte dello Stato francese. 

L'incontro tra Le Maire, Padoan e Calenda ha rappresentato un vertice preliminare, sotto un certo punto di vista anche un disgelo diplomatico dopo le posizioni inamovibili assunte negli ultimi giorni e che, sostanzialmente, non sono cambiate. Il governo francese non è disposto a concedere la maggioranza a Fincantieri nella gestione di Saint-Nazaire, i termini dell'accordo di aprile non sono ammissibili. Prevedono una quota del 48 per cento al gruppo italiano, il 7 per cento alla Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste (Unicredit), il 33 allo stato francese attraverso Bpifrance, il 12 a Direction des Constructions Navales Services (Dcns). Dopo otto anni Fincantieri può acquisire altre quote. Dall'altro lato, il  governo italiano, forte di un pre-accordo, non è intenzionato a cedere sulle quote.